Corea del Sud: 9 le vittime del naufragio. Il comandante è stato il primo a fuggire
UPDATE: Nella vicenda del traghetto naufragato in Corea del Sud emerge un dettaglio inquietante. Come è successo in Italia in occasione dell'incidente della Costa Concordia, anche a largo di Seul il capitano della nave è stato il primo a fuggire e mettersi in salvo. Lee Joon-seok, 60 anni, ed altri sei membri dell'equipaggio secondo i genitori dei ragazzi ancora dispersi in seguito all'incidente sarebbero scappati non appena avrebbero avvertito che qualcosa non andava e la nave stava imbarcando acqua.
La vicenda del traghetto affondato in Corea del Sud a largo di Seul acquista giorno dopo giorno i contorni di una vera e propria tragedia. Le vittime accertate finora sono 9, mentre a oltre 24 ore dal naufragio i dispersi sono ancora 287. La maggior parte di loro sono studenti che si erano imbarcati per una gita e che, dopo il ribaltamento dell'imbarcazione, non sono più stati trovati dai soccorritori. A bordo della nave erano presenti 475 persone, tra le quali 325 scolari. Al momento i soccorritori hanno tratto in salvo 179 persone: di queste, 101 sono state ricoverate in ospedale. Stamattina all'alba sono riprese le ricerche in mare: sono 550 le persone impegnate nel tentativo disperato di mettere in salvo i naufraghi. Ora dopo ora, tuttavia, si affievoliscono sempre di più le possibilità di trovare sopravvissuti.
Le operazioni di soccorso e ricerca sono rese ancor più difficili dalle condizioni del mare: i funzionari della Marina Militare, infatti, hanno ammesso che sulle ricerche pesano le avverse condizioni meteorologiche e del mare, con correnti fortissime che impediscono la visibilità sott'acqua, complicando non poco la ricerca delle vittime annegate. Nel frattempo sono state predisposte due grandi gru che sorreggeranno l'imbarcazione impedendone l'affondamento: all'interno del traghetto poi entrerà una squadra di sommozzatori che cercherà eventuali superstiti.
