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Clio Napolitano, trasloco dal Quirinale: “Ora a casa, indietro non si torna”

“Abbiamo chiuso e riaperto gli scatoloni due volte, e questa è quella che vale, perché indietro non si torna davvero”: così la moglie del Capo dello Stato Giorgio Napolitano parla dell’addio al Colle in un colloquio con il Corriere della Sera.
A cura di Susanna Picone
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Mentre la politica si interroga su chi sarà il futuro inquilino del Quirinale è Clio Napolitano, la moglie del Capo dello Stato, a parlare dell’imminente addio di suo marito Giorgio. In un colloquio con il quotidiano Il Corriere della Sera la signora Clio ha parlato in particolare del trasferimento in corso dal Quirinale alla loro casa di Roma. Un trasferimento affrontato con “serenità e normalità”, ha assicurato la moglie di Napolitano. “Abbiamo chiuso e riaperto gli scatoloni due volte, e questa è quella che vale, perché indietro non si torna davvero”, così la compagna del Presidente. “Non sta succedendo niente di straordinario, qui. C'è un po’ di confusione, ma è la stessa che si crea in ogni famiglia al momento di un trasloco – ha continuato a spiegare Clio Napolitano – tutto è ormai tranquillo. Giorgio, come aveva fatto un anno e mezzo fa, ha rimandato nel nuovo studio di Palazzo Giustiniani una parte delle proprie carte. Il resto va nel nostro vecchio appartamento al rione Monti, in via dei Serpenti, dove abitavamo prima”.

“Sorveglio mio marito con l’attenzione che può scattare in qualsiasi coppia” – La signora Clio ha risposto anche a chi le attribuisce un ruolo iperprotettivo nei confronti del marito: a questo proposito si è limitata a osservare che “lo sorveglio con l'attenzione che può reciprocamente scattare in qualsiasi coppia”. “Niente di più e soprattutto niente di condizionante, per lui”, ha aggiunto. “Mettiamo che mio marito si alzi nel cuor della notte: è ovvio che io cerchi di capire se sta bene oppure no, se c’è qualche cosa di particolare di cui ha bisogno… Lui farebbe, e anzi fa, lo stesso per me. Se me ne occupo io è perché non abbiamo delle persone di servizio cui rivolgerci, all’interno dell’abitazione”, ha precisato ancora al Corriere la signora Clio.

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