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Chiede 9 milioni per il marito morto nel Canal Grande, tempi scaduti: risarcirà 250mila euro

Nello scontro, nellʼagosto del 2013, tra due vaporetti perse la vita un criminologo tedesco. La donna aveva chiesto un maxi risarcimento. Ma sono già trascorsi i termini di prescrizione, e dunque non soltanto non ha diritto a nulla, ma dovrà anche rifondere le spese di lite sostenute.
A cura di Biagio Chiariello
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Suo marito, il criminologo tedesco Joachim Vogel, era rimasto schiacciato da un vaporetto durante una gita in gondola a Venezia, il 17 agosto del 2013. Gundula Shafer aveva chiesto 9 milioni di euro, ma la citazione a giudizio è avvenuta troppo tardi, dopo che erano già trascorsi i termini di prescrizione. Ergo: non solo non ha diritto a nulla, ma dovrà anche rifondere le spese di lite sostenute dai soggetti trascinati di fronte al Tribunale: complessivamente oltre 250 mila euro.  Ad emettere la sentenza è stato il giudice Martina Gasparini, ha accolto le eccezioni dell'avvocato Gabriele Annì, il quale ha evidenziato come la responsabilità del trasportatore, nel settore acqueo, non è regolato dall'articolo 2951 del codice civile, ma dall'articolo 418 del Regolamento per la navigazione, il quale fissa 6 mesi per le richieste dall'incidente. Nel caso specifico il termine è decaduto il 17 febbraio del 2014, mentre le prime richieste risarcitorie risalgono al 25 luglio del 2017, oltre tre anni dopo.

Il giudice ha assolto il gondoliere che quel giorno trasportava i Vogel sul Canal Grande, in quanto – secondo gli ispettori della Direzione Marittima di Venezia, non è emersa alcuna responsabilità a suo carico: nel momento in cui si accorse della situazione di pericolo accostò ad un pontile del Magistrato, vicino al ponte di Rialto, agendo in maniera “prudente ed incolpevole”. Secondo i legali della Shafer, il gondoliere non avrebbe fatto scendere la famiglia in tempo, ma il giudice ha evidenziato che trascorsero appena una manciata di secondi prima dello schianto fatale: troppo poco per qualsiasi azione.

Dal momento che sono state chiamate a comparire anche due compagnie assicuratrici – Generali e Reale Mutua – Actv e gli altri due imputati condannati in sede penale, le spese di lite a carico della vedova Vogel sono lievitate ai suddetti 250 mila euro. Ma le cause civili per l'incidente mortale non sono finite. Quella chiusa dal giudice Gasparini riguardava soltanto la responsabilità del trasportatore. La signora Gundula potrà ora rivolgersi al Tribunale civile per reclamare il risarcimento stabilito in sede penale, dove sono stati condannati tre conducenti dell'Actv, un motoscafisca e un altro gondoliere che manovravano vicino al ponte di Rialto.

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