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Cecil, il leone simbolo dello Zimbabwe ucciso da un dentista Usa per 55mila dollari

Le autorità locali hanno identificato il cacciatore in un cittadino statunitense che sarebbe stato aiutato da due intermediari locali.
A cura di Antonio Palma
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Ad aver ucciso illegalmente Cecil, il leone simbolo dello Zimbabwe e vera e propria attrazione turistica del Parco nazionale Hwange, sarebbe stato un ricco turista statunitense, un dentista che avrebbe sborsato 55mila euro a due intermediari locali. Lo sostiene l'Ente del Turismo dello Zimbabwe, secondo il quale l'uomo sarebbe Walter Palmer, un medico originario dello stato del Minnesota che per alcuni media locali non è nuovo a simili episodi di caccia a grossi animali selvatici. Secondo la ricostruzione delle autorità locali, l'uomo avrebbe pagato due persone che avrebbero agito da intermediari organizzando la battuta di caccia. I due sono stati già denunciati e dovranno comparire in un tribunale di Harare con l'accusa di bracconaggio, mentre lo statunitense è ormai volato in Patria. In una nota congiunta la Zimbabwe National Parks and Wildlife Authority e la Safari Operators Association, sottolineando che i due sono un cacciatore professionista e il proprietario di una fattoria dove è avvenuto l'episodio

Secondo le autorità locali, Cecil sarebbe stato attirato fuori dall'area protetta del parco da un cacciatore professionista locale per permettere al turista americano di ucciderlo. Cecil, un esemplare di leone di 13 anni dalla caratteristica criniera nera, è stato ucciso il primo luglio scorso di notte dopo essere stato attirato con un'esca: un animale morto attaccato ad un veicolo. Il Leone è stato poi colpito con arco e freccia dallo statunitense. L'animale trovato agonizzante dal cacciatore è stato finito con un fucile, per poi essere decapitato e scuoiato per essere esposto come trofeo di caccia. "Si tratta di un'operazione illegale che causerà danni ingenti al turismo di Hwange" ha spiegato l'Ente del Turismo dello Zimbabwe ricordando che l'animale oltre ad essere un'attrazione indossava un collare Gps ed era parte di un progetto di ricerca dell'Università di Oxford.

Il cacciatore professionista avrebbe parlato di un errore, secondo i media locali, ammettendo il fatto ma spiegando di non conoscere la fama di Cecil. "Sia il cacciatore professionista che il proprietario del terreno dove è avvenuto il fatto non avevano il permesso per uccidere il leone e pertanto sono responsabili per la caccia illegale", hanno ribadito però dall'ente dei Parchi Nazionali dello Zimbabwe, sottolineando: "L'uccisione del leone era comunque illegale anche fuori dal parco in quanto al proprietario del terreno non è stato assegnato alcune leone nella sua quota di caccia per il 2015".

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