Catalogna, vincono gli indipendentisti: “Ora lavoriamo per la secessione dalla Spagna”
E' una vittoria a metà quella ottenuta in Spagna dagli indipendentisti catalani: alle elezioni amministrative i partiti che puntano all'autonomia di Madrid hanno ottenuto 73 seggi su 135 nel Parlamento locale, pur non riuscendo a sfondare sul piano del consenso politico. Il fronte favorevole all'indipendenza (Junts pel Sì + Cup), infatti, pur ottenendo una significativa maggioranza dei seggi arriva "solo" al 48% dei voti: gli elettori catalani, dunque, hanno in realtà preferito votare per i partiti anti secessione, anche se il risultato politico appare contraddittorio.
Una bizzarra alleanza indipendentista governerà dunque la regione di Barcellona, un'area di 7,5 milioni di abitanti. Nella coalizione contraria all'autonomia da Madrid il secondo partito, in forte ascesa rispetto alle elezioni di tre anni fa, è Ciutadans, che si assesta al 17,93% con 25 seggi (erano 9 con il 7,57% dei voti nel 2012), meglio dei socialisti del Psc, 12,84% e 16 deputati (erano 20 tre anni fa), del Partido Popular del primo ministro iberico Mariano Rajoy, 8,45% e 11 seggi (erano 19 con il 12,98%), e di Catalunya Sí que es Pot (che vede confluire anche Podemos nel listone), 11 seggi e 8,94%.
Il presidente regionale uscente Artur Mas continuerà dunque a governare: "Ha vinto il sì (all'indipendenza, ndr) e ha vinto la democrazia", ha dichiarato Mas dopo aver esultato in quattro lingue diverse: "Ora chiediamo che gli altri accettino la vittoria della Catalogna e la vittoria del sì. Tutti quelli che negavano il carattere plebiscitario di queste elezioni, cosa diranno con più del 76% di partecipazione". Nel frattempo migliaia di sostenitori del "fronte indipendentista" scandivano slogan come "In-de-pen-den-cia" e "Un solo popolo". A colpire maggiormente è stata tuttavia l'affluenza alle urne: oltre il 77%, con quasi 10 punti percentuale in più rispetto a tre anni fa.
