2 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Caso Regeni, giornalista egiziano: “La polizia lo avrebbe messo nel cemento”

Dichiarazioni choc di un noto giornalista egiziano in tv: “Se la polizia avesse ucciso Giulio Regeni non l’avrebbe certamente buttato per strada. Ci sono altri modi”.
A cura di Susanna Picone
2 CONDIVISIONI
Immagine

Qualche giorno fa su Alhadat, canale tv egiziano dell’emittente saudita al-Arabiya, il noto giornalista e membro della Camera dei deputati Mustafa Bakri è intervenuto in tv ed è tornato sul caso dell’omicidio di Giulio Regeni. Nel corso del suo intervento ripreso da L'Espresso il giornalista ha provato a difendere la polizia egiziana ipotizzando come questa, se fosse stata responsabile del delitto del ricercatore italiano, avrebbe agito: “Se la polizia avesse ucciso Regeni – ha detto in tv – non lo avrebbe certamente buttato per strada. Ci sono altri modi. Lo avrebbe messo nel cemento e nascosto, non sarebbe andata a denunciare se stessa”. “È pensabile che la polizia egiziana uccida Regeni e lo butti per strada vicino a Hazem Hassan? Che lo torturi in quel modo? Ci sono metodi più innovativi – ha insistito Bakri -. E se l’avesse fatto, lo avrebbe nascosto”.

Tema della trasmissione è stato l’emendamento Regeni del Parlamento italiano – Tema principale della trasmissione che ha “ospitato” l’intervento sul giovane italiano torturato e ucciso a gennaio in circostanze ancora non chiare è stato l’emendamento con cui il Senato italiano ha deciso di bloccare la fornitura dei pezzi di ricambio per gli F16 che l’Egitto ha in dotazione. Bakry l’ha definito “un provvedimento pericoloso che potrebbe portare a conseguenze ancora più gravi”. Parlando ancora di Regeni, inoltre, il giornalista ha ipotizzato “uno scontro tra servizi segreti stranieri. Il signore aveva un lavoro nei servizi segreti. Nel suo hard disk sono stati trovati più di 500.000 file”. Il conduttore della trasmissione televisiva da parte sua si è limitato ad annuire ascoltando le tesi del suo ospite.

“Italia insista sul caso Regeni” – Sul caso Regeni è intervenuto recentemente anche Abdelrahman Mansour, giovane attivista egiziano per i diritti umani: “L'Italia insista di più sul caso Regeni affinché ci sia una indagine trasparente”, facendo “maggiori pressioni sul governo egiziano e bloccando la vendita di armi all'Egitto”, ha chiesto Mansour intervenendo a Roma.

2 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views