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Capodanno, botti vietati in molte città italiane: multe a chi trasgredisce

Tanti i Comuni italiani che per questo Capodanno hanno emesso ordinanze che vietano l’utilizzo di botti e petardi per tutelare gli animali (ma anche le persone), contenere i livelli di inquinamento e prevenire gli incendi.
A cura di Susanna Picone
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La notte di Capodanno ormai è alle porte e sono sempre più i Comuni italiani che hanno deciso di vietare i tradizionali botti, petardi e fuochi d’artificio vari. Tante, da nord a sud dello stivale, le città che hanno in queste settimane raccolto l'appello lanciato dalle diverse associazioni animaliste per appunto vietare, o almeno limitare l'uso dei botti, sia per salvaguardare i nostri amici a quattro zampe che per la sicurezza delle persone. Inoltre vietare i botti vuol dire anche tentare di contenere i livelli di inquinamento e prevenire gli incendi. Per chi trasgredisce – anche se non sembra facile individuare i “colpevoli” – sono previste delle multe fino a 600 euro.

Le città che hanno vietato i botti – Dovranno aspettarsi un Capodanno senza fuochi d’artificio città come Torino, Siena, Cortina, Messina, Reggio Calabria, Sassari e altre ancora. C’è chi ha vietato completamente i botti e chi ha previsto delle eccezioni proprio per la notte di San Silvestro, c’è poi anche chi ha semplicemente invitato al buonsenso. I divieti più stringenti sono a Bologna, Siena e Tortona (Alessandria). A Bologna sono vietati i botti fino al 7 gennaio e anche la vendita per asporto di bevande in contenitori di vetro e lattine nelle aree pubbliche dei festeggiamenti. A Siena è vietato far esplodere botti e petardi e anche prodotti “con effetto luminoso, tipo candela magica”, insomma le tradizionali stelline dei bambini. A Tortona sono vietati “festeggiamenti molesti e potenzialmente pericolosi anche in considerazione della recente congiuntura internazionale”. Pugno duro a Bari, dove il sindaco ha chiesto anche l’aiuto dei cittadini per scovare chi fa esplodere i botti.

Sostituire i botti con le lanterne cinesi – Nel Napoletano hanno deciso di vietare i botti il Comune di San Giorgio a Cremano e quello di Portici, mentre a Ercolano è stata emessa una ordinanza che vieta la vendita di fuochi proibiti e consente quella degli artifici pirotecnici in esercizi commerciali abilitati che presentino “apposita  etichettatura” sulle condizioni di sicurezza e di “prevenzione per possibili infortuni in particolare dei minori”. Botti vietati a Sestri Levante fino al 10 gennaio e anche a Cortina, che come altre località dice no per il benessere degli animali. Nella provincia di Trento fuochi d'artificio di qualsiasi tipo vietati per troppa siccità. Diverse, poi, le ordinanze in Abruzzo, con la prima volta di Pescara e altre località da Chieti a Montesilvano. Qualcuno, poi, si sta organizzando per sostituire i tradizionali botti con le lanterne cinesi: questa ad esempio l’idea dell’amministrazione comunale di Casamarciano (Napoli) e di Terlizzi, nell'area metropolitana di Bari.

Eccezioni a Capodanno – Curioso il caso di Sanremo e Viterbo, che hanno sì vietato i botti ma non a Capodanno. Nella Città dei fiori l'ordinanza permette di esplodere botti e fuochi d'artificio tra le 24 e le 24,20 del primo gennaio, per consentire lo svolgimento dello spettacolo pirotecnico in piazza e ai cittadini che usano “sparare i botti” di festeggiare l'arrivo dell'anno nuovo. A Viterbo la deroga al divieto riguarda tutto il 31 dicembre e il primo gennaio “attese le consuetudini in uso”.

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