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Elezioni politiche 2018

Bersani: “Noi favoriamo Salvini? Renzi è un imboglione, il Pd prenderà una botta”

L’ex segretario dem Pier Luigi Bersani, tra i fondatori di Liberi e Uguali per Pietro Grasso, attacca Matteo Renzi: “Noi favoriamo Salvini? È ora di smetterla, uno che fa affermazioni del genere è un imbroglione. Hanno voluto testardamente un sistema in gran parte proporzionale e adesso non possono parlare di voto utile mascherandolo da maggioritario. Non c’è aria per questi trucchetti”.
A cura di Charlotte Matteini
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Secondo Pier Luigi Bersani, Liberi e Uguali non viaggia al di sotto delle aspettative, ma sarebbero i sondaggi a essere imprecisi. In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, Bersani spiega: "Ci sono pezzi di Italia dove i sondaggi non arrivano. Le tv oscurano la campagna di Leu, ma nelle sale c’è sempre più gente che sedie, gente normale che ha dei problemi. Registreremo un buon risultato, come al referendum". Proseguendo, l'ex segretario dem, uscito dal Pd lo scorso anno, ha replicato alle accuse di Renzi, il quale sostiene che LeU favorirebbe la vittoria di Matteo Salvini: "È ora di smetterla, uno che fa affermazioni del genere è un imbroglione. Hanno voluto testardamente un sistema in gran parte proporzionale e adesso non possono parlare di voto utile mascherandolo da maggioritario. Non c’è aria per questi trucchetti".

Il Partito Democratico prenderà una botta, "il grande popolo che fu del centrosinistra è largamente diviso, stiamo cercando di recuperarlo noi. Con l’aria che tira, fronteggiare la destra senza mettere in campo le energie disperse dal Pd è pura illusione". Per quanto riguarda il presidente del Consiglio Gentiloni e l'endorsement di Romano Prodi, Bersani ha sottolineato: "Credo che il termometro di Romano non misuri bene la temperatura. Insieme è una sfumatura del Pd, Gentiloni è una sfumatura del renzismo. Ma non tira aria di sfumature, se si misura la temperatura del Paese. Più di mettere otto voti di fiducia sulla legge elettorale, cosa deve fare Gentiloni per testimoniare il renzismo? Non bastano i tratti di carattere. Risposte che espungono la questione sociale, come Insieme o la Bonino, lasciano un varco alle destre. È nel disagio che sta montando una destra regressiva, se non si va lì con delle proposte si apre una questione democratica", ha chiosato Bersani.

La democrazia è a rischio?

«Se Forza Nuova entra nei consigli comunali e Casa Pound prende l’8% a Lucca, è ora di capire che c’è un problema. Se ci sono rigurgiti fascisti o atti violenti si va in piazza tutti, come abbiamo sempre fatto. E si aggiustano le leggi. È mai possibile che gente che grida Sieg heil a braccio levato partecipialle elezioni? Terzo, chiediamoci dove prendono i voti Forza Nuova e Casa Pound. Nella rabbia, nelle periferie, in fondo alla gerarchia del lavoro. Se non ci va la sinistra, prima o poi ci va la destra. È pura illusione pensare di difendere il sistema democratico continuando a dire che i cieli sono azzurri, invece di mettere mano alla questione sociale».

E lei, pensa di fermare la destra rifiutando ogni accordo di governo col Pd?

«Il tema è più profondo. Noi adesso dobbiamo rappresentare, poi il parlamento aggiusterà. Vogliamo costruire una grande area progressista, che si basi su una sinistra sociale di governo. Discuteremo con tutti quelli che sono disposti a parlare di lavoro vero e buono, fisco progressivo, sanità e scuola. E non andremo con la destra, punto».

Mai al governo col Pd?

«Vedremo. Ci vorrebbe una svolta di cui adesso non si vede traccia. Siamo oltre il problema della governabilità tecnica, altri paesi hanno avuto problemi ad allestire il governo e hanno trovato il modo. Il problema più profondo è che un pezzo di paese non ne vuole sapere e vorrà segnalare il distacco. L’urgenza principale è rappresentare, poi ragioneremo, ma solo con quelli che condividono la necessità di ridurre la disuguaglianza».

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