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Beppe Grillo: “Le riforme di Renzi sono quelle della P2, noi ci opporremo in ogni modo”

Il capo politico del Movimento 5 Stelle torna a rilanciare l’allarme P2 e annuncia il sì al ddl Chiti sulla riforma del Senato.
A cura di Redazione
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La P2 non è mai morta e quelle impostate in questa legislatura sono delle riforme nel solco delle indicazioni della loggia massonica "gestita" un tempo da Licio Gelli. È questa da sempre una delle considerazioni – base della lettura grillina del percorso di riforme istituzionali e costituzionali impostato dal Governo Renzi con il supporto decisivo dei voti di Forza Italia in Parlamento. Una lettura che è rilanciata ora dalle pagine del suo blog, unitamente all'annuncio dell'appoggio che il Movimento 5 Stelle darà al disegno di legge della minoranza del Partito Democratico, che porta la firma di Vannino Chiti. Ma soprattutto il capo politico del Movimento 5 Stelle ribadisce la sua opposizione a qualunque tipo di modifica dell'assetto istituzionale che porti la firma della coppia Renzi – Napolitano.

Ecco il pensiero di Grillo in materia:

La parola riforma significa "Modifica volta a dare un nuovo e migliore assetto a qualcosa in particolare in ambito politico, sociale, economico". Le riforme ce le chiedono l'Europa, gli italiani, la sora Peppa. Tutti insomma. Ma soprattutto la finanza, Napolitano e i partiti, senza trascurare la P2 che non è mai morta. […] E' altamente probabile che gli elementi della P2 non presenti nell'elenco siano presenti nelle Istituzioni in ruoli coperti. Certo è che le cosiddette "riforme" sono una fotocopia del Piano di rinascita democratica della P2. Il processo di riforme è in mano a Verdini. […] Le riforme in campo sono sostanzialmente tre: una repubblica presidenziale senza un organo di controllo come il Senato non più elettivo, una legge elettorale che esautori la volontà popolare e consegni il Paese a un uomo solo al comando (preferibilmente eterodiretto dalla nuova P2), palesemente anticostituzionale e persino peggiore della legge fascista Acerbo e la privazione di diritti dei lavoratori attraverso il famigerato Job's Act che elimina di fatto la figura del lavoratore dipendente con le garanzie associate ottenute da cent'anni di lotte operaie.

Dunque di quali riforme si parla? E perché Napolitano è così affezionato a questa barbarie costituzionale e a questo scempio democratico per porsi come ombrello all'ebetino ad ogni soffiar di vento? Il tempo ci darà la risposta. Il M5S si oppone e si opporrà in ogni modo alla distruzione dei diritti dei lavoratori trasformati in schiavi e al piano della nuova P2 e appoggerà la proposta Chiti per un Senato elettivo, un Senato espressione dei cittadini e non dei partiti e del presidente della Repubblica. In alto i cuori e chi parla di riforme si sciacqui almeno la bocca prima di mentire.

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