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Bari, la psichiatra Paola Labriola uccisa con oltre 50 coltellate

La dottoressa uccisa il 4 settembre da un paziente nel centro di salute mentale è stata colpita più di 50 volte. È quanto emerso dall’autopsia. L’Ordine dei medici ha deciso di conferire alla memoria alla psichiatra il “premio per la buona medicina 2013”.
A cura di Susanna Picone
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L’uomo che il 4 settembre scorso ha ucciso la dottoressa Paola Labriola l’ha colpita più di 50 volte con un coltello. Il medico è stato ammazzato nel centro di salute mentale di via Tenente Casale: subito dopo l’omicidio è stato fermato un paziente del centro, il 44enne Vincenzo Poliseno, ritenuto responsabile di quanto accaduto. Secondo quanto emerso dall’autopsia effettuata nell’istituto di medicina legale Policlinico di Bari, Paola Labriola è stata colpita più volte all’altezza del torace mentre volgeva le spalle al suo aggressore. Le ferite sono compatibili con il coltello che subito la polizia ha sequestrato dopo l’arresto del presunto omicida. Poliseno, che è rinchiuso nel carcere di Bari accusato di omicidio volontario e porto abusivo di arma da taglio, finora non ha risposto alle domande degli inquirenti: ha detto solo di non essersi reso conto di quanto accaduto.

“Credo che conoscere la verità per i bambini sia meglio che immaginarla e scoprirla col tempo, soprattutto in una fase delicata come l’anticamera della adolescenza”: a parlare in questi termini della morte della psichiatra è suo marito, lo psicologo Vito Calabrese. L’uomo, in un’intervista al Corriere della Sera, ha spiegato il motivo per il quale ha portato i figli della vittima sul luogo del delitto poche ore dopo la drammatica morte della madre. “Volevo essere più veloce di internet – ha detto il marito della psichiatra – sapevo che erano a casa e ho pensato con terrore che avrebbero potuto scoprire la verità su Facebook”. Per questo motivo ha raccontato di essere tornato a casa e di aver detto ai bambini che la madre era stata uccisa da un paziente per poi portarli sul luogo del delitto: “Ho preferito che piangessero con me, che crollassero subito tra le mie braccia”. In questi giorni sono in tanti a ricordare a Bari le qualità umane e professionali di Paola Labriola e a portare dei fiori per lei. Oggi l’Ordine dei medici ha anche deciso di conferire alla sua memoria il “premio per la buona medicina 2013”.

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