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Bari, bimbo nasce tetraplegico per errore medico: Asl condannata al risarcimento di 4,6 milioni

L’Asl di Bari risarcirà 4,6 milioni di euro a un famiglia per un presunto errore medico avvenuto durante un parto di 32 anni fa. Secondo una perizia, i medici “non provvidero tempestivamente a effettuare un taglio cesareo”. Le grave patologie del bambino sarebbero state causate proprio da questo errore.
A cura di Susanna Picone
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L'Asl di Bari è stata condannata a un maxi risarcimento di 4,6 milioni di euro a un famiglia per un presunto errore avvenuto trentadue anni fa, quando un bambino nacque con gravi patologie. A riportare la notizia della condanna della Corte d'Appello è il quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno. I giudici di appello hanno riconosciuto la colpa medica sulla base della perizia effettuata in primo grado dal medico legale Biagio Solarino, secondo cui le patologie del bambino nato trentadue anni fa (tetraparesi spastica, ritardo mentale medio e gravi disturbi neurologici del linguaggio) sarebbero riconducibili alla condotta dei medici presenti nel reparto di ostetricia del vecchio ospedale "Umberto I" di Altamura (Bari). In quell’ospedale, la madre del bambino ora ormai adulto fu ricoverata tra il 21 settembre e il 3 ottobre 1987. La famiglia del bambino nato tetraplegico presentò la richiesta di danni nove anni dopo il parto.

I medici ritardarono il parto cesareo – Secondo quanto emerso dalla perizia del medico legale, all’epoca i medici non avrebbero provveduto tempestivamente “a effettuare un taglio cesareo (…), ritardando e complicando il travaglio dell'espletamento del parto con un tentativo di parto vaginale provocando uno stato di sofferenza fetale con ipossia perinatale”. I giudici hanno dunque riconosciuto il risarcimento del danno al bambino.

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