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Baby squillo dei Parioli racconta: “Ho iniziato cercando su google ‘fare soldi facili'”

La ragazza, di 17 anni, ha anche spiegato che secondo lei Mirko Ieni, lo sfruttatore, sapeva che aveva a che fare con delle minorenni.
A cura di D. F.
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Dopo settimane di indagini alcune delle ragazze coinvolte nello scandalo delle Baby Squillo dei Parioli hanno iniziato a raccontare e mettono nel mirino il loro sfruttatore, il 38enne Mirko Ieni, che secondo i carabinieri gestiva la prostituzione della 14 enne e della 15enne che, dopo la scuola, incontravano i clienti in un appartamento del facoltoso quartiere romano: "Credo che Mirko Ieni – racconta una delle due giovani "squillo" – sapesse che ero minorenne e si serviva di questo per aumentare il numero dei clienti potenzialmente interessati a fare sesso. Guadagnavo molti soldi, anche 5-600 euro al giorno, di cui una piccola parte la giravo a Ieni per l'affitto della stanza. Ogni prestazione sessuale aveva un suo prezzario. Ho iniziato perchè avevo voglia di fare molti soldi. Non mi sono fatta mancare nulla, quello che guadagnavo lo spendevo per acquistare vestiti di marca e telefonini di ultima generazione. Un giorno sono andata su google e ho scritto ‘fare soldi facili' e poi ho risposto a un annuncio".

Secondo la ragazza sarebbe iniziato tutto così: da una ricerca su google. Da lì, tramite chat, è arrivato il contatto di Nunzio Pizzacalla, caporal maggiore dell'Esercito, e poi di Mirko Ieni: "So che Pizzacalla è venuto due volte a Roma per incontrarmi ma mi sono rifiutata – ha raccontato – Ieni, invece, sapeva tutto di me anche se alla fine mi ero creata un giro di clienti miei e a lui davo pochi soldi". La 17enne, collegata in videoconferenza con l'assistenza di un avvocato e di uno psicologo, ha affermato che nel giro non erano presenti altre minorenni oltre all'amica, di 16 anni, che verrà ascoltata mercoledì.

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