Virus West Nile, aumentano i casi in Veneto: “Situazione impegnativa”

Fino a oggi in Veneto sono stati confermati 132 casi di infezione nell’uomo di virus West Nile, trasmesso dalla zanzara di tipo Culex e di cui si parla sempre più spesso soprattutto nel Nord-Italia. Dei 132 casi, 41 evoluti nella forma neuroinvasiva, con sei decessi. Decessi che riguardano sempre persone anziane o con gravi patologie pregresse. È quanto evidenzia il sesto “Bollettino sulle Arbovirosi” redatto e diffuso oggi dalla Direzione Prevenzione della Regione. Rispetto al precedente bollettino, quello emesso il 21 agosto scorso, è segnalato un aumento complessivo di 27 casi di contagio del virus West Nile. La provincia veneta più colpita è Padova con 54 casi totali e 10 forme neuroinvasive, poi Rovigo (26 casi totali, 10 forme neuroinvasive), Verona (24 casi totali e 9 forme neuroinvasive), Venezia (19 totali, 8 forme neuroinvasive), Vicenza (6 totali, 3 forme neuroinvasive) e infine Treviso (3 casi totali, 1 forma neuroinvasiva).
Nessun allarme, virus è asintomatico nell’80 percento dei casi – Ma anche se sono sempre più i casi di contagio registrati, gli esperti continuano a dire che non si tratta di una situazione allarmante. “Il monitoraggio continuo dei nostri esperti conferma che siamo di fronte a una situazione impegnativa ma che non deve destare allarme”, questo il commento dell’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto, che ha parlato di un “virus che risulta asintomatico nell’80 percento dei casi e in meno dell’1 percento capace di evolvere nella forma neuroinvasiva”. L’assessore ha annunciato che i tecnici della Direzione Prevenzione sono al lavoro per definire i particolari del Piano di disinfestazione straordinaria, sia adulticida che larvicida che – ha spiegato – “abbiamo deciso di far scattare, finanziandolo con fondi regionali che si aggireranno tra 400 e 500.000 euro”.