Violenze e soprusi mai denunciati nel carcere minorile del Pratello: via i vertici

Nelle ultime settimane più volte i problemi legati al mondo delle carceri italiane sono stati oggetto di discussioni e riflessioni non solo del mondo politico ma della popolazione intera. Da qualche tempo, infatti, si è tornati a parlare del sovraffollamento delle carceri e i giornali hanno spesso sottolineato anche il dramma dei suicidi che nelle stesse carceri si verificano con una frequenza sempre maggiore. A tutti questi “problemi” si aggiunge oggi quello scoperto nel carcere minorile del Pratello dove, grazie a un’ispezione del Ministero della Giustizia avvenuta all’inizio del mese, è emerso un quadro tutt’altro che rassicurante.
Risse, tentativi di suicidio mai denunciati, soprusi e violenze sessuali avvenuti, secondo la Procura dei Minori e la Procura della Repubblica, e omessi dai vertici del carcere che non avrebbero, appunto, mai denunciato tali casi. Tentativo, evidentemente, di coprire i fatti per dimostrare così facendo che a Bologna tutto filasse liscio. I vertici in questione, per questo, sono stati rimossi dai loro incarichi: il direttore del carcere del Pratello Lorenzo Roccaro (sostituto da poco tempo dell’ex direttrice Paola Ziccone), il direttore del centro giustizia minorile di Bologna Giuseppe Centomani e infine il comandante della polizia penitenziaria Aurelio Morgillo.
Decine di episodi mai denunciati nel carcere minorile del Pratello
La causa di rimozione dei tre vertici sarebbe, appunto, omissione di rapporto in relazione ad una presunta violenza sessuale avvenuta tra tre minorenni nel carcere minorile lo scorso settembre. Violenza che sarebbe arrivata sul tavolo del procuratore Pastone per vie indirette e non in seguito ad una denuncia formale del personale del carcere. Il presunto caso di violenza sessuale, inoltre, non sarebbe l’unico preso in considerazione dai carabinieri: secondo le indagini, infatti, nel carcere del Pratello non si respirava da tempo un’aria tranquilla. Decine e decine di episodi di risse sarebbero avvenuti non solo tra i minorenni detenuti ma che avrebbero coinvolto anche il personale di sorveglianza della struttura e che mai sarebbero trapelati da dietro le sbarre. Mai chi di dovere aveva insomma segnalato questi casi alle autorità competenti come invece andava fatto.
Il provvedimento di revoca dell’incarico dei tre parla di “diffusa e persistente violazione di obblighi di correttezza gestionale”, motivazione che Giuseppe Centomani interpreta come un atto dovuto di tipo cautelativo. Quest’ultimo, che era a Bologna da diversi anni, sarà trasferito negli uffici del Dipartimento di Roma e manterrà la direzione del Centro giustizia minorile di Firenze.