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Esplosione nella centrale idroelettrica di Suviana

Vincenzo Franchina morto a Suviana, il sindaco: “Costretto a emigrare per lavoro, diventato papà da poco”

Il sindaco di Sinagra, Antonino Musca, intervistato da Fanpage.it, ricorda Vincenzo Franchina, una delle vittime dell’esplosione della centrale idroelettrica di Bargi nel bacino di Suviana. Delle tre accertate finora è la più giovane: aveva solo 36 anni ed era diventato papà da pochi mesi. “I genitori affranti ma stanno reagendo con estrema dignità”, ha detto il primo cittadino.
A cura di Eleonora Panseri
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"Sono stato a casa dei suoi genitori, dove c'erano anche il fratello, la cognata e qualche altro parente. Inutile dire che erano particolarmente affranti, ma dico anche che stanno reagendo con estrema dignità".

A parlare è il sindaco di Sinagra, Antonino Musca, primo cittadino del piccolo Comune messinese dove era nato e cresciuto Vincenzo Franchina, una delle vittime dell'esplosione della centrale idroelettrica di Bargi nel bacino di Suviana, vicino Bologna. Delle tre accertate finora è la più giovane: aveva solo 36 anni ed era diventato papà da pochi mesi.

"Un giovane che perde la vita sul lavoro lasciando un bambino di tre mesi a un anno dalle nozze è veramente terribile. Qui a Sinagra, che è una piccola comunità, si respira un'aria particolarmente pesante, di tristezza. Si respira proprio camminando per le vie del paese", spiega ancora Musca a Fanpage.it. Il Comune ha annunciato che, come segno di vicinanza e rispetto per il lutto che ha colpito la famiglia, verrà proclamato il lutto cittadino.

"Io lo conoscevo, ma come ci conosciamo tutti in un piccolo paese. Ho avuto il privilegio di poter celebrare le sue nozze, il rito civile, nel gennaio dello scorso anno. E frequentava la scuola dove insegnavo: lo incontravo talvolta per i corridoi, sempre rispettoso, una persona di grande educazione e compostezza. Era un grande lavoratore", aggiunge il sindaco.

Il 36enne si era trasferito a Genova da un paio di anni. "Siamo costretti ad andare via e non è una bella cosa. Tante nostre risorse se ne vanno creando famiglia altrove e oggi ci troviamo in una situazione per cui i familiari non possono neanche stringersi a ciò che rimane di Vincenzo, costretto a emigrare per lavoro. – commenta Musca – È una tragedia nella tragedia, una cosa ancora più triste e indigesta".

Secondo quanto è stato riferito al primo cittadino dal fratello e dalla cognata di Vincenzo, sarebbe stata la moglie la prima a sapere dell'esplosione nel sito dove lavorava Vincenzo: "Non riusciva ad avere sue notizie. Io credo che poi sia stata contattata dalle forze dell'ordine e abbia informato a sua volta i familiari a Sinagra".

Per quanto riguarda le esequie del giovane "la salma certamente arriverà qui a Sinagra, – spiega il sindaco – ma siamo a disposizione della famiglia, che ora non può ancora riabbracciare il corpo. Al momento è sotto sequestro e ci sono tutte le indagini e le procedure in corso. Finché non si sbloccherà la situazione, aspetteremo".

Ha collaborato Luisa Santangelo

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