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I vestiti di Simona Cinà sequestrati e la testimonianza del Dj: cosa si sa dalle indagini sulla pallavolista morta

Stando alle indagini dei carabinieri che indagano su quanto accaduto a Simona Cinà, la villa di Bagheria dove è avvenuta la festa non è stata sequestrata. Si procederà invece a fare gli accertamenti sui vestiti della ragazza. Tra le cose sequestrate anche gli slip di un ragazzo.
A cura di Giorgia Venturini
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Si svolgerà in questi giorni l'autopsia sul corpo di Simona Cinà, la pallavolista morta in piscina durante una festa in una villa di Bagheria, nel Palermitano. Saranno gli accertamenti del medico legale, nominato oggi dalla Procura, a chiarire tutto quello che è successo alla giovane. Per ora per certo si sa che la ragazza è stata trovata già morta in piscina dagli altri ospiti della festa che avrebbero chiamato i soccorsi e – siccome tra gli amici c'era un'infermiera e un medico – avrebbero provato a rianimarla senza riuscirci. Ma come si stanno svolgendo le indagini?

Stando a fonti investigative di Fanpage.it, prima di tutto bisogna chiarire che gli inquirenti non abbiano deciso di procedere al sequestro della villa. Questo vuol dire che al momento non ci sono elementi che dimostrerebbero che in quella serata sia avvenuto un fatto violento. Al momento quindi l'ipotesi più probabile è che si sia trattato di un malore improvviso ma si aspetta l'autopsia e gli esami tossicologici, ovvero i due accertamenti che potrebbero svelare altri risvolti sul caso. Intanto i carabinieri però hanno sequestrato tutti gli effetti personali della giovane, tra cui i vestiti che indossava quella sera. Nel giardino della villa sono stati trovati anche degli slip da uomo e si procederà con le analisi anche su questi.

Intanto la sera successiva la tragedia è stato chiamato il Dj per rifare una "simulazione" di quanto accaduto la sera precedente. Fondamentale da capire quanto era alta la musica e chi da quella prospettiva avrebbe potuto vedere qualcosa. Ma anche il DJ – come conferma a Fanpage.it l'avvocato della famiglia – così come il resto degli invitati, continua a ripetere di non essersi accorto di nulla: "Alla famiglia nessuno dice nulla, dicono di aver detto tutto agli investigatori".

Intanto la Procura di Termini Imerese ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo: si tratterebbe di un atto dovuto per procedere con l'autopsia.

Per la famiglia della ragazza però sono troppi i dubbi emersi da quella festa in piscina. Come spiega a Fanpage.it l'avvocato Gabriele Giambrone: "C'è qualcosa che non va. La famiglia è interessata a capire come sia possibile che una ragazza in ottimo stato di salute – sportiva, pallavolista, surfista, nuotatrice e con un fisico perfetto – sia morta così in un festino tra amici".

I sospetti arrivano soprattutto perché nell'invito alla festa veniva accennato che ci sarebbero stati alcolici ma quando anche la famiglia è arrivata nella villa la sera della tragedia tutto sembrava troppo pulito. In giro "solo bottigliette d'acqua, di quelle piccole. E in tutta la zona della piscina non c'è un bicchiere, una bottiglia, un calice di vino, un tovagliolo…insomma tutto pulito". Cosa girava in quella festa? Alcol? Droga? Tutto dovrà essere accertato.

Il legale parla anche di alcune tracce di sangue trovate non lontano dalla piscina ma, secondo la confessione di un invitato, sarebbero sue perché quando aveva scoperto quanto era accaduto avrebbe tirato un calcio contro un muro ferendosi. Si proseguirà probabilmente con un test del DNA. Gli investigatori intanto invitano alla massima cautela perché al momento nessun elemento fa pensare che sia successo qualcosa di violento durante quella festa. L'ultima parola spetterà al medico legale.

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