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Verona, porta a riparare il pc: il tecnico trova 563 file pedopornografici e chiama i carabinieri

Arrestato un cuoco di 39 anni residente a Lazise. Aveva portato il pc a riparare e la scoperta dei file incriminati è arrivata solo dopo l’intervento, quando il tecnico ha proceduto a testare il computer. Quando è stato scoperto si è scusato e ha chiesto se poteva risolvere la questione cancellando tutti i file pedopornografici.
A cura di Susanna Picone
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Deve riparare il suo computer e così lo porta presso un negozio informatico ma quando il tecnico, terminato l’intervento, lo accende per verificare di aver sistemato tutto si rende conto di dover chiamare i carabinieri. Nel computer del cliente, infatti, c’erano centinaia di file dal contenuto pedopornografico. E quindi, senza esitare, dal negozio hanno chiamato prima i carabinieri e poi il proprietario del pc per avvisarlo dell’avvenuta riparazione. E i militari, a quel punto, hanno arrestato il cliente. La storia arriva dal Veronese, la persona finita in arresto è un cuoco di 39 anni residente a Lazise.

Il 39enne aveva portato il pc a riparare e la scoperta dei file incriminati è arrivata solo dopo l'intervento, quando il tecnico come sua abitudine ha proceduto a testare il funzionamento del pc. Il tecnico voleva verificare se la ventola facesse ancora rumore, ragion per cui aveva iniziato a usare il computer accedendo alla cronologia dei file recentemente usati dal proprietario. Ne ha aperti solo alcuni trovando scene di sesso con minori.

Stando alla ricostruzione dei quotidiani locali, quando è stato scoperto il cuoco ha ammesso le proprie responsabilità scusandosi e chiedendo se poteva risolvere la questione cancellando tutto. Ma ovviamente questo non era possibile: fatte le dovute analisi, sono stati trovati ben 563 file, circa 77 Gb, contenenti video e fotogrammi con scene esplicite di sesso riguardanti minori, in particolare bimbi tra i 4 e i 6 anni. L’uomo, sotto inchiesta per la detenzione di materiale informatico pedopornografico, è stato già sottoposto all’interrogatorio di garanzia davanti al gip e si è scusato, rendendosi disponibile a fare un’offerta a un ente benefico. Il giudice ha deciso di rimetterlo in libertà tanto che potrà tornare subito a fare il cuoco.

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