Verona, ospite si gratta troppo, scoperto caso di scabbia all’istituto per anziani: scattano protocolli
Un anziano ospite che si grattava un po' troppo ha portato alla scoperta di un caso di scabbia all’Istituto assistenza anziani a Ca’ di Cozzia a Verona. A lanciare l'allarme nei giorni scorsi è stato lo stesso personale della residenza per anziani che si è accorto dello strano comportamento del pensionato, attivando quindi tutti i protocolli di sicurezza previsti in questi casi per evitare che l'infestazione parassitaria potesse allargarsi al resto degli ospiti e agli operatori.
Il caso di scabbia all’istituto per anziani di Verona risale al 20 agosto scorso quando, dopo la scoperta dei tipici segnali sull'ospite, il personale ha provveduto ad allettare le autorità sanitarie e a portare il paziente in ospedale. "Abbiamo subito abbiamo portato la persona in ospedale per una visita specialistica. Il medico ha fatto la diagnosi di scabbia e prescritto i farmaci" ha raccontato la direttrice del centro al quotidiano L’Arena, che ha ricostruito il caso.
Un intervento tempestivo e non facile visto che il caso di scabbia ha interessato un reparto dove sono ospitate persone affette da Alzheimer che non sanno bene descrivere i sintomi. Il reparto è stato subito chiuso ai familiari e le lenzuola ed altro materiale è stato trattato adeguatamente mentre per prevenzione sono arrivate le pomate da utilizzare per tutti i degenti, ma anche per gli operatori. "Gli ospiti verranno trattati tutti, ma poiché nel protocollo non si prevede il trattamento degli operatori, non possiamo imporre ai dipendenti di mettersi le pomate. Comunque noi le abbiamo procurate anche per tutti i dipendenti" ha spiegato la stessa direttrice.
Secondo la direzione del centro, il caso sarebbe arrivato da un ospite giunto da un'altra regione: "Spesso si associa la scabbia alla mancanza di pulizia, ma non è così, almeno da noi, facciamo le disinfestazioni, purtroppo ci è arrivata da fuori regione".
Come spiega il Ministero della Salute, la scabbia è un’infestazione parassitaria dovuta ad un acaro che si insinua nell’epidermide, senza superare lo strato corneo, e depone le uova, provocando prurito intenso ed eruzioni cutanee. Dopo 4-6 settimane dall’infestazione il paziente sviluppa una reazione allergica dovuta alla presenza di proteine e feci degli acari nelle tane che provoca la sintomatologia cutanea.