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Verona, Micaela falciata da un’auto: nel suo zaino una mannaia insanguinata

Un grosso coltello da macellaio, simile a una mannaia, coperto di sangue è stato trovato nello zaino appartenente a Micaela Bicego, trovata morta ieri in un parcheggio di Lazise, nel Veronese. La donna aveva il cranio fracassato, probabilmente a causa di un investimento automobilistico. Sarà l’autopsia, tuttavia, a chiarire le cause della morte. Interrogati il marito e il figlio.
A cura di Redazione
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Una mannaia coperta di sangue è stata ritrovato nello zaino appartenente a Micaela Bicego, la 47enne trovata uccisa nel parcheggio accanto alle terme di Colà di Lazise, sul lago di Garda, nel veronese. Sebbene sia stato concluso da un esame esterno che Micaela ha subito un investimento con l'auto, non vi sono dubbi che si tratti di un delitto. Per questo, il pubblico ministero Alberto Sergio, che coordina l'indagine, ha affidato al medico legale l'incarico a effettuare l'autopsia che permetterà di fare accertare le cause della morte e di chiarire se quel coltello sia stato usato contro di lei.

Ascoltato il marito 60enne della vittima, dal quale si stava separando e il figlio 20enne. Micaela aveva deciso di separarsi da circa un anno, lasciando l'abitazione di famiglia a Bussolengo (Verona) per andare a vivere sul lago di Garda. Nessuna immagine video, purtroppo, aiuterò a chiarire la dinamica dei fatti in quanto sul posto non vi sono telecamere.  Il corpo è stato scoperto ieri all'alba da un turista, dopo che nella notte il figlio della vittima aveva dato l'allarme per la sua scomparsa.

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