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Verona, il rider che un anno fa salvò la ragazza e fu sfregiato: “Ho un nuovo volto, grazie a tutti”

Il 17 aprile 2021 Michele Dal Forno fu vittima di una aggressione. Per finanziare le spese di chirurgia estetica, il titolare della pizzeria presso la quale lavorava il 22enne, avviò una raccolta fondi: donati oltre 100mila euro.
A cura di Biagio Chiariello
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"Ringrazio tutte le persone che mi sono state vicine, e sono state davvero tante: c’è chi mi ha aiutato finanziariamente, chi con preghiere e con parole di conforto. All’inizio mi vergognavo a uscire di casa, ma la solidarietà e l’affetto mi hanno dato la forza di reagire. Era incredibile: camminavo per il centro e c’erano sconosciuti che mi fermavano per complimentarsi e per fare dei selfie, neanche fossi un calciatore". Queste le parole di Michele Dal Forno, il rider vittima di una aggressione avvenuta quasi un anno fa a Verona. Il giovane stava consegnando delle pizze a pochi passi dall’Arena quando è intervenuto per difendere una ragazza ed è stato aggredito da un 16enne. "La lama mi staccò parte del naso per poi salire lungo la guancia sinistra, fin quasi all’orecchio. In ospedale servirono una cinquantina di punti di sutura" ricorda Michele, oggi 22 anni, al Corriere del Veneto. Il ragazzino, di origini albanesi, fu subito arrestato. Già da qualche mese ha lasciato il carcere minorile ed è tornato libero con un provvedimento di ‘messa alla prova', mentre l’assicurazione ha risarcito i danni fisici e morali alla sua vittima

Per finanziare le spese di chirurgia estetica e riabilitazione, il titolare della pizzeria presso la quale lavorava Michele avviò una raccolta fondi on-line: in pochi giorni arrivarono donazioni per oltre centomila euro. E piano piano le operazioni hanno avuto i risultati sperati. L’ultimo intervento chirurgico, perfettamente riuscito, è di appena due settimane fa: "È stato il più doloroso. Attraverso un’incisione all’addome i medici sono riusciti ad aspirare del grasso che poi mi hanno iniettato nella guancia in modo da ripristinarne la simmetria" spiega Michele. All'inizio ovviamente non è stato semplice: "I primi mesi dovevo massaggiare la cicatrice per renderla più morbida, e trattarla con creme al silicone. A dicembre, finalmente, ho potuto sottopormi al primo trattamento con il laser: ricordo la delusione nello scoprire che non c’erano stati grossi miglioramenti. Poi, a febbraio, un nuovo intervento e stavolta la cicatrice è quasi scomparsa" ricorda ancora il 22enne.

Michele finalmente è tornato quello di prima, però ammette che "ci sono altre ferite con le quali dovrò continuare a fare i conti: non è facile vivere con la consapevolezza che dietro ogni situazione, ogni persona, può nascondersi un pericolo".

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