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Verona, accoltella il compagno per due volte al culmine di una lite: accusata di tentato omicidio

Una 34enne è stata arrestata per aver ferito a coltellate il compagno al culmine di una violenta lite avvenuta nella notte tra sabato 2 e domenica 3 marzo.
A cura di Davide Falcioni
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Immagine di repertorio
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Una donna veronese di 34 anni è stata arrestata per aver ferito a coltellate il compagno al culmine di una violenta lite avvenuta nella notte tra sabato 2 e domenica 3 marzo. La detenuta è accusata di tentato omicidio e il suo fidanzato, anche lui 34enne, ha riportato lesioni fortunatamente non gravi. Stando alla denuncia dell'uomo (che presenta ferite giudicate guaribili in cinque giorni), sabato sera, mentre si stava addormentando, la compagna gli si è avvicinata impugnando un coltello e lo ha ferito all’orecchio e al collo.

L'uomo sarebbe riuscito a disarmare la donna, che tuttavia è andata in cucina dove ha afferrato un altro coltello seghettato, di quelli usati per il pane, con il quale ha cercato di ferirlo di nuovo. Lui ha evitato i fendenti, le ha sfilato di mano l'arma, ma lei lo avrebbe spinto contro una parete. Il 34enne avrebbe reagito riuscendo a farla cadere e poi a bloccarla. A quel punto sono arrivati i carabinieri che hanno verbalizzato le dichiarazioni del ferito e ricostruito ciò che era successo nell’appartamento, dove la coppia nei giorni scorsi è stata sentita litigare più del solito. E sembra che all’origine dei dissidi ci sia la circostanza che l’uomo è sottoposto a obblighi e che lei gli ha chiesto di andare a vivere da un’altra parte.

Sulla vicenda sono in corso ulteriori indagini. Stando a quanto accertato ad allertare i carabinieri sabato notte è stato uno dei vicini di casa della coppia. Lo ha fatto, spaventato, dopo aver udito le urla provenienti dall’appartamento e in particolare la voce della donna che chiedeva aiuto. L'uomo si era preoccupato sentendo anche il rumore di piatti rotti e colpi contro il muro, circostanza che gli aveva fatto pensare a un'aggressione. La donna infatti continuava a gridare e suonava i campanelli di altri condomini. A quel punto lui ha chiamato i carabinieri, che sono intervenuti e hanno probabilmente scongiurato il peggio.

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