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Vatileaks 2, Chaouqui contro i giornalisti: “Pagherete caro, vi denuncio”

Dopo la pubblicazione degli sms hot con monsignor Vallejo Balda, Francesca Chaouqui attacca i giornalisti e li sfida a pubblicare prove della sua colpevolezza.
A cura di Antonio Palma
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"Vaticanisti! Giornalisti! Ricettatori dei bassi fondi in possesso degli atti secretati di un processo cui io da imputata non ho potuto vedere gli atti se non per 20 minuti! Vi sfido: dimostrate prima dei giudici che sono il corvo! Forza dimostrate al mondo che ho tradito il Papa. Avete 52 ore prima del processo per tirare fuori le prove", così Francesca Chaouqui, la donna imputata in Vaticano per lo scandalo Vatileaks 2 si è sfogata sul suo profilo facebook attaccando i giornalisti e minacciando denunce. Probabilmente il riferimento e alla pubblicazione di alcuni messaggi telefonici hot tra lei e monsignor Vallejo Balda, anche lui sotto processo per la fuga di documenti riservati del Vaticano. Le trascrizioni degli sms sono finiti agli atti dell'inchiesta della Procura vaticana e pubblicati ieri dalla stampa, ma secondo Chaouqui erano riservate e neanche lei sarebbe riuscita ad averli.

Chaouqui sfida i giornalisti a pubblicare le prove che dimostrerebbero che lei sarebbe il corvo: "Dimostrate prima dei giudici che sono il corvo! Pubblicate le intercettazioni tra me ed Emiliano Fittipaldi dove gli invio un documento. O quelle fra me e Gianluigi Nuzzi dove gli consegno un foglio, una password. Una soltanto. O uno scambio fra me e qualsiasi giornalista italiano o estero". "Correte da chi vi ha dato il materiale di ieri (per cui mi risarcirete e a caro prezzo se è materiale vero, e per cui ci rimetterete la carriera se è falso o artefatto) e fatevi dare la prova per cui sono a processo. Correte come ladri a ricettare gli atti privati e pubblicate una prova che sono il corvo" prosegue ancora Chaouqui nel suo post poi cancellato, aggiungendo: "Se non ci riuscite, come accadrà, guardatevi allo specchio e cominciate a contare gli istanti che vi separano da quando un tribunale vero, con un magistrato vero, in Italia vi condannerà a risarcirmi il danno del martirio senza prove che sto subendo a causa di chi al posto di ricordarsi di essere un giornalista e non un esecutore materiale degli ordini dei bassi fondi di un Para-Vaticano vergognosamente viscido, mi denigra e delegittima. Io sono qui e aspetto".

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