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Vaticano, il cardinale Angelo Becciu si è dimesso

Il cardinale Angelo Becciu si è dimesso. Ne dà notizia il Vaticano con una nota: “Oggi il Santo Padre ha accettato la rinuncia dalla carica di Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e dai diritti connessi al Cardinalato, presentata da Sua Eminenza il Cardinale Giovanni Angelo Becciu”. Lui ai cronisti: “Preferisco il silenzio”.
A cura di Susanna Picone
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Il cardinale Angelo Becciu si è dimesso rinunciando al cardinalato. A darne notizia è il Vaticano con una nota: "Oggi, giovedì 24 settembre, il Santo Padre ha accettato la rinuncia alla carica di Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e dai diritti connessi al Cardinalato, presentata da Sua Eminenza il Cardinale Giovanni Angelo Becciu", si legge nel comunicato della sala stampa della Santa Sede inconsuetamente diffuso questa sera. A quanto si apprende, la decisione di papa Francesco sarebbe stata comunicata poco prima dallo stesso Bergoglio a Becciu in una udienza choc. Rispondendo all’Adnkronos, Becciu fa affiorare amarezza dopo le dimissioni da prefetto delle Cause dei Santi e dai diritti di cardinale consegnate al Papa. “Preferisco il silenzio”, si è limitato a dire con voce spezzata. Angelo Becciu, creato cardinale proprio dallo stesso Bergoglio, dopo una carriera da nunzio apostolico, è stato a lungo Sostituto in Segreteria di Stato e al compimento dei 70 anni aveva ricevuto la berretta cardinalizia da Francesco, come prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi.

Coinvolto in una inchiesta su un immobile di lusso acquistato a Londra – Angelo Becciu era finito al centro dell’inchiesta sull’immobile di lusso acquistato dal Vaticano a Londra, per un valore di oltre 200 milioni di euro, quando era sostituto alla Segreteria di Stato della Santa Sede. Si era difeso dicendo che qualcuno aveva “approfittato della situazione”. Aveva però anche detto che neanche un penny dell’Obolo di San Pietro era stato usato per l’acquisto dell’immobile e che il palazzo si era “molto rivalutato dopo la Brexit”, sostenendo fosse stato un buon investimento per il Vaticano. Infine aveva rivelato di non essere personalmente indagato essendo stato autorizzato a procedere dai suoi superiori. L’inchiesta ha portato al sequestro di computer e documenti presso gli uffici della Segreteria di Stato e dell’Aif, e alla sospensione di cinque funzionari, tra cui il direttore dell’Aif Tommaso Di Ruzza e monsignor Mauro Carlino, segretario dello stesso ex cardinale.

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