Valentina, morta a 17 mesi: la bimba forse uccisa da complicazioni dell’influenza

La morte della piccola Valentina Chapellu, la bimba valdostana di diciassette mesi morta il 17 febbraio dopo essere visitata e dimessa per quattro volte dall'ospedale Beauregard di Aosta, potrebbe essere legata a complicazioni influenzali. Per chiarire le cause esatte del decesso sarà necessario attendere i risultati dell’autopsia, ma intanto i medici dell'ospedale Regina Margherita di Torino – dove la bambina valdostana è morta – hanno isolato il virus dell’influenza (che non ha nulla a che vedere col nuovo coronavirus Covid-19) durante il suo ricovero. Un'ipotesi degli inquirenti è quindi che, appunto, la morte della piccola sia legata a complicazioni influenzali. L’incarico dell’autopsia, su delega del pm di Aosta Francesco Pizzato, sarà conferito oggi, venerdì 21 febbraio, in procura a Torino all'anatomatologo Giovanni Botta, tra i massimi esperti in questo campo.
Quattro pediatri indagati – Per il momento, a seguito del decesso della bambina valdostana, sono stati iscritti nel registro degli indagati quattro pediatri: si tratta dei medici che tra gennaio e febbraio hanno visitato la bambina, che più volte era stata portata al pronto soccorso dai genitori. I pediatri indagati per omicidio colposo sono Marco Aicardi, Catherine Bertone, Adriana Bobbio e Manuela Ciocchini. La squadra mobile, che sta svolgendo le indagini sul drammatico caso, ha sequestrato le cartelle cliniche e sentito il pediatra di famiglia.
La piccola portata più volte in ospedale e sempre dimessa – A quanto emerso, i primi accessi della bambina in ospedale erano stati per febbre alta e problematiche respiratorie. I pediatri avevano sempre dimesso la piccola, prescrivendole antipiretici. La bambina era stata visitata una prima volta a gennaio, poi altre tre volte a febbraio e nell'ultimo caso era intervenuta anche l'ambulanza. Valentina è stata portata prima all'ospedale Beauregard di Aosta e poi al Parini. A quel punto il trasferimento all'ospedale Regina Margherita di Torino, dove è però arrivata in condizioni disperate ed è deceduta.