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Covid 19

Vacanze estive all’estero: le regole su pass e quarantene, Paese per Paese

Con l’arrivo dell’estate milioni di persone si stanno organizzando per le vacanze: ecco in quali paesi ci si potrà recare liberamente e in quali, invece, solo in presenza di alcune motivazioni (lavoro, motivi di salute o di studio, assoluta urgenza, rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”. Ecco anche le regole per quarantene, tamponi e certificato verde.
A cura di Davide Falcioni
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La situazione epidemiologica italiana è finalmente in miglioramento. Dopo un autunno e un inverno estremamente difficili – caratterizzati dalla seconda e terza ondata – i dati sui contagi degli ultimi giorni sono rassicuranti e, insieme ad essi, quelli dei morti e della pressione sulle strutture sanitarie. Nel frattempo procede bene la campagna vaccinale: le dose somministrate, ad oggi, sono oltre 34 milioni mentre quasi 12 milioni di persone – il 20% della popolazione italiana – ha ricevuto anche la seconda dose. L'immunizzazione di anziani, lavoratori del comparto sanitario e soggetti vulnerabili è a buon punto e si può guardare alla prossima estate con moderato ottimismo: non a caso milioni di persone stanno iniziando a riflettere sulle prossime vacanze. Ma cosa dice la legge? In quali paesi ci si potrà recare, e in quali invece è ancora sconsigliato farlo? Dal 16 maggio al 30 luglio 2021, gli spostamenti da/per l’estero sono disciplinati  dal DPCM del 2 marzo 2021 e dall'Ordinanza del 14 maggio 2021. Inoltre, fino al 21 giugno 2021, sono prorogate le misure dell’Ordinanza 29 aprile 2021 e dell’Ordinanza 6 maggio 2021 (relative a Bangladesh, India e Sri Lanka). Come spiega il sito della Farnesina Viaggiare Sicuri "la normativa italiana individua cinque elenchi di Paesi a cui si applicano misure differenti, più alcuni Paesi sottoposti a misure speciali".

I paesi senza nessuna limitazione

Attualmente sono solo due i paesi nei quali sarà possibile recarsi senza nessuna limitazione e si tratta di Città del Vaticano e Repubblica di San Marino, in "fascia A". Il governo ha poi previsto una "fascia B" comprendente stati e territori a basso rischio epidemiologico, ma al momento questo elenco è ancora vuoto. La speranza è che nelle prossime settimane possa includere dei paesi con una situazione sanitaria confortante.

Dove è obbligatorio il "certificato verde"

In base all'ordinanza del 14 maggio da e per i paesi in "fascia C"  gli spostamenti sono consentiti senza necessità di motivazione. È sempre possibile che questi Paesi prevedano restrizioni all’ingresso. Essi sono Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo), Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi territori nel continente africano), Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord (compresi Gibilterra, Isola di Man, Isole del Canale e basi britanniche sull’isola di Cipro), Svizzera, Andorra, Principato di Monaco, Israele.

Attenzione però: come spiega la Farnesina "per l’ingresso in Italia, in caso di soggiorno o transito dai Paesi dell’elenco C nei 14 giorni precedenti  è richiesta la compilazione di un formulario on-line di localizzazione (denominato anche Passenger Locator Form. È inoltre obbligatorio presentare la certificazione verde Covid-19 rilasciata o riconosciuta ai sensi dell’articolo 9, comma 2, lett. c), del decreto legge 22 aprile 2021, n. 52 , da cui risulti di essersi sottoposti, nelle quarantotto ore antecedenti all’ingresso nel territorio nazionale, ad un test molecolare o antigenico, da effettuarsi per mezzo di tampone e risultato negativo. In attesa che siano diramate le necessarie linee guida in merito alla certificazione verde Covid-19, si può continuare a presentare un certificato che attesti l’effettuazione di un test molecolare o antigenico, realizzato nelle 48 ore precedenti l’ingresso in Italia, condotto con tampone e risultato negativo".

Quando è necessario mettersi in quarantena una volta tornati in Italia

Veniamo ai paesi in "fascia D": sono attualmente Australia, Canada, Giappone, Nuova Zelanda, Repubblica di Corea, Ruanda, Singapore, Stati Uniti e Thailandia. Vi ci si potrà recare senza necessità di motivazione anche se non sono da escludere limiti all’ingresso imposti dai singoli governi. Fino al 30 luglio, comunque, i viaggiatori che torneranno in Italia dovranno: compilare un formulario on-line di localizzazione; disporre di un certificato che attesti il risultato negativo di un test molecolare o antigenico, condotto con tampone, effettuato nelle settantadue (72) ore precedenti l’ingresso in Italia; informare l’azienda sanitaria competente per territorio del proprio ingresso in Italia; sottoporsi comunque a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria di dieci giorni; raggiungere la propria destinazione finale in Italia solo con mezzo privato.

In tutti i paesi non menzionati nelle fasce A, B, C e D gli spostamenti sono consentiti solo in presenza di precise motivazioni, quali: lavoro, motivi di salute o di studio, assoluta urgenza, rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Non sono quindi consentiti spostamenti per turismo.

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