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Vacanze e Covid, come si viaggerà in Europa quest’estate

La stagione turistica europea è ancora in bilico, anche se la Commissione sta provando a rilanciarla accelerando sul ritorno dei turisti extracomunitari. Tutto dipenderà dalle regole che verranno adottate, in attesa del green pass che non ha ancora il via libera del Parlamento Ue. A ostacolare la ripartenza del turismo anche tra Paesi europei è la quarantena che viene spesso richiesta all’ingresso. La linea di Ursula Von der Leyen è chiara: trovare un approccio comune per affrontare il problema a livello europeo.
A cura di Tommaso Coluzzi
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L'estate del 2021 sarà molto simile a quella del 2020, dai protocolli di sicurezza da seguire ovunque (anche in spiaggia) alla attenzione massima che servirà per uscire dal proprio Paese. La stagione turistica è alle porte, e sarà importante capire cosa succederà sia all'interno che all'esterno dell'Italia. A livello europeo c'è grande attesa per il green pass, su cui però ancora non sono fatti significativi passi avanti. Nel frattempo la Commissione europea ha lanciato una proposta, che dovrà essere approvata dal Consiglio, per far tornare velocemente i turisti extracomunitari. In Italia il governo ha lanciato già le certificazioni verdi, che pure hanno i loro problemi, per entrare e uscire da zone rosse e arancioni, mentre tra le zone gialle la circolazione è e sarà libera. Insomma, da italiani sarà facile spostarsi in Italia, da europei un po' meno.

Il piano della Commissione europea per far tornare i turisti

La Commissione europea ha proposto di accelerare sulla ripartenza del settore turistico a livello internazionale, fermo da un anno. Le frontiere dell'Unione sono chiuse da marzo 2020 per i viaggi non essenziali, l'organo esecutivo guidato da Ursula Von der Leyen propone di riaprirle e cambiare alcune regole. Libero accesso a chiunque abbia completato un ciclo di vaccinazione da almeno quattordici giorni con uno dei dei quattro approvati dall'Ema. Eventualmente anche con i vaccini che hanno avuto il via libera dell'Oms per uso di emergenza. Cambiare la soglia per cui un Paese è considerato a rischio dal punto di vista epidemiologico: ad oggi si può entrare in Europa solo se si proviene da uno Stato che ha meno di 25 contagi da Covid ogni 100mila abitanti su 14 giorni. La Commissione vuole alzare la soglia a 100, considerando anche che la media Ue è più di 400. Previsto anche un "freno d'emergenza": se in un Paese extracomunitario cambia velocemente la situazione epidemiologica si possono bloccare tutti gli ingressi immediatamente.

Come si viaggerà tra Paesi europei questa estate

Tutta la proposta della Commissione è attuabile a patto di eliminare la condizione dei tamponi obbligatori in entrata e in uscita, che al momento molti Paesi chiedono, o quantomeno la quarantena di alcuni giorni. Per i viaggi non essenziali, che solitamente non durano settimane, queste misure sono un deterrente difficilmente superabile. Stesse condizioni che, in modo disordinato, ci sono per viaggiare tra i Paesi che fanno parte dell'Unione europea: ogni Stato ha regole a sé, che variano in base alla provenienza e alla destinazione. Insomma: l'idea è riattivare il sistema turistico più velocemente possibile, nell'attesa dell'approvazione del green pass europeo che dovrebbe rendere tutto più semplice. Nel frattempo, però, bisognerà fare i conti anche con cosa succede fuori dall'Italia.

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