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Ucciso per aver difeso l’amica dal marito violento, si era rifugiata da lui con la bimba da 2 giorni

Vitalie Sofroni è stato aggredito e ucciso dal marito della donna che gli aveva chiesto ospitalità, con la figlioletta di nove mesi, per scappare da abusi domestici.
A cura di Antonio Palma
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Si erano conosciuti al lavoro, erano ex colleghi e lui non aveva esitato ad ospitarla insieme alla figlioletta e a darle un riparo quando la donna gli aveva chiesto aiuto per sfuggire al marito violento.

Per questo suo gesto di generosità Vitalie Sofroni è stato aggredito e ucciso dal marito della donna nella serata di martedì scorso in un parcheggio di via Fontanini a Gaione, nel comune di Parma.

Vitalie Sofroni (Facebook)
Vitalie Sofroni (Facebook)

È quanto hanno ricostruito gli inquirenti della polizia di stato e dei carabinieri che indagano sul delitto del quarantenne e che hanno arrestato il 25enne autore dell’omicidio.

Secondo la Procura di Parma, la giovane donna infatti era da tempo vittima di abusi domestici da parte del marito e, non avendo nessuno su cui contare, alla fine si era rivolta al connazionale ed ex collega di lavoro per avere un rifugio per sé e la figlioletta di nove mesi.

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L’uomo, da anni in Italia e di professione corriere, l’aveva accolta e la donna era a casa della vittima da due giorni quando si è consumato il delitto.

La sera del 5 luglio, infatti, approfittando dell'assenza di Sofroni, il 25enne si è presentato a casa del 40enne armato di coltello e ha portato via la donna e la figlia con le minacce.

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Tornato a casa e appreso quanto era accaduto da una vicina, il 40enne si è messo alla ricerca dei tre e, dopo averli raggiunti nell'area di parcheggio, intorno alle 22, ha affrontato l'uomo, ma è stato aggredito e ucciso da una coltellata al cuore.

All’arrivo dei carabinieri, allertati da alcuni residenti che avevano assistito alla scena, per la vittima ormai non c’era più nulla da fare. I sanitari accorsi sul posto subito dopo ne hanno dichiarato il decesso sul posto.

Il 25enne intanto si era allontanato a piedi, addentrandosi nelle attigue campagne e portando la compagna e la figlia.

Solo quaranta minuti dopo l’omicida ha chiamato i carabinieri, dicendo di volersi costituire, e così è stato raggiunto da una pattuglia e arrestato con l'accusa di omicidio volontario pluriaggravato e condotto in carcere.

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