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Uccisa da colpo di fucile a Siena, fu femminicidio e non un incidente: carcere per il marito di Yuleisy

Yuleisy Manyoma, 33enne, era stata uccisa da un colpo di fucile non accidentale ma voluto dal marito. Ora per lui è stata emessa una misura cautelare in carcere.
A cura di Giorgia Venturini
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FACEBOOK | Yuleisy Manyoma
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Non fu un colpo di fucile partito accidentalmente ma un omicidio. La svolta sulla morte di Yuleisy Manyoma, 33enne, era arrivata già nell'agosto del 2024 e ora il giudice per le indagini preliminari di Siena ha eseguito la custodia cautelare in carcere per il convivente della donna, Luis Fernando Porras Baloy, colombiano di 27 anni: l'accusa è di omicidio volontario aggravato dal fatto che i due avevano una relazione. L'uomo era già in carcere.

I fatti sono accaduti il 10 agosto dello scorso anno, il colpo di fucile, che ha determinato la morte della giovane donna, fu esploso dal 27enne all'interno della camera da letto. In un primo momento si è pensato fosse un incidente accidentale poi però è arrivata la notizia che si è trattato di omicidio volontario. Che è ora l'accusa da cui si deve difendere l'uomo.

Dopo tutti gli accertamenti del caso il procuratore Andrea Boni aveva spiegato in un comunicato stampa quello che era successo: "La dinamica dell'evento è stata ricostruita in modo del tutto incompatibile con le dichiarazioni rese dall'indagato in sede di interrogatorio la sera stessa del fatto (dichiarazioni che ricollegavano lo sparo ad evento accidentale nella manovra del fucile calibro 16 detenuto illegalmente)".

E ancora: "Gli accertamenti durante le indagini hanno, infatti, portato a ricostruire il colpo come atto dolosamente diretto a cagionare la morte e posto in essere dal Porras mentre si trovava in posizione eretta a breve distanza dalla vittima". Non solo, le indagini hanno svelato anche "elementi per ipotizzare il reato di maltrattamenti di famiglia, reato che, peraltro, risulta assorbito dalla specifica aggravante prevista per il reato di omicidio".

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