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Uccide il padre violento a Nizza Monferrato, l’avvocato: “La pagina di diario scritta prima del delitto”

Nel diario ritrovato dagli inquirenti, la 19enne di Nizza Monferrato che pochi giorni fa ha ucciso a coltellate il padre durante una lite domestica raccontava le violenze che lei e sua madre subivano tutti i giorni. Nel diario scriveva: “Lo ucciderò prima che lui porti via la mia ragione di vita: mia madre”
A cura di Gabriella Mazzeo
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"Chi troverà questo scritto capirà: o sarò morta io, o lui". A scrivere è la 19enne che venerdì scorso, durante una lite domestica con il padre, ha preso un coltello e lo ha ucciso. Akhyad Sulaev perpetrava da tempo violenze sui familiari, in particolare sulla moglie e sulla figlia che ora si trova agli arresti in una comunità protetta per continuare a studiare. La ragazza raccontava nel suo diario le sofferenze alle quali lei e la mamma, arrivata 10 anni prima dalla Cecenia, erano sottoposte. Sulaev lavorava come operaio, ma più volte aveva perso l'impiego del momento. La figlia maggiorenne e la moglie lavoravano in un ristorante: la seconda come lavapiatti, la prima solo nei weekend per portare qualche soldo a casa.

Gli altri fratelli più piccoli, tutti minorenni, andavano regolarmente a scuola. La 19enne era l'unica figlia femmina in una famiglia prevalentemente di uomini. Era terrorizzata all'idea che i fratellini potessero diventare come il padre, ripetendo lo stesso tipo di violenze fisiche e psicologiche su di lei e sulla madre. Secondo l'avvocato Massimiliano Sfolcini, la 19enne aveva redatto il diario per "lasciare traccia" dei soprusi che accadevano in quella casa. Aveva raccontato l‘incubo domestico nel quale era costretta a vivere solo a un'amica, l'unica che aveva.

"Non avrei mai immaginato di portare via la vita a una persona – ha scritto la giovane nel suo diario – ma preferisco portarla via a lui (il padre n.dr.) prima che lui porti via l'unica ragione della mia vita, cioè mia madre. Quelli come lui brucino all'inferno". La 19enne, infatti, aveva afferrato un coltello per difendere la madre durante l'ennesima aggressione. L'uomo, stando a quanto raccontato dalla 19enne, l'aveva inseguita e poi presa a pugni fino a quando la donna non aveva provato a rimettersi tra lui e la figlia.

Gli ultimi suoi pensieri, confusi e angosciati, sono stati raccolti su carta poco prima del delitto. La mamma ha confermato il racconto della figlia 19enne, comprese le parti relative ai maltrattamenti. La ragazza si trova attualmente in una comunità protetta. "È distrutta per quello che è successo — ha raccontato il legale — e ripete di non sapere cosa le sia successo in quegli attimi".

"Sono pentita di quel che ho fatto" aveva raccontato al gip dopo l'arresto. Nelle pagine che aveva lasciato come memoria, la 19enne paventava anche l'ipotesi che al momento del ritrovamento del diario lei potesse non essere più viva. "Era quasi certa che sarebbe successo qualcosa di gravissimo quella sera – ha ricordato l'avvocato -, soprattutto alla luce del lavoro perso da suo padre, della litigata con la madre e delle minacce ricevute". La famiglia è ora seguita dai servizi sociali.

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