Trovato morto nel canale, domani l’autopsia sul corpo di Dario Cipullo: si indaga sulle ultime ore del 16enne

Verrà svolta nella mattinata di domani, martedì 23 dicembre, intorno alle ore 10, l'autopsia sul corpo di Dario Cipullo, il ragazzo di 16 anni trovato morto nelle acque del Canale Cavour a Novara.
La Procura oggi ha conferito l'incarico, a eseguire l'esame autoptico sarà la dottoressa Chiara Pasello, medico legale. È stato aperto un fascicolo per istigazione al suicidio.
Si tratterebbe, a quanto si apprende, di un passaggio tecnico necessario per l'acquisizione e l'analisi del telefono cellulare del ragazzo e dei vestiti che indossava al momento del ritrovamento.
Come però ha precisato Marina Chiarelli, assessora regionale e avvocata, amica della famiglia del giovane, "dalle prime valutazioni non si sarebbe trattato di un gesto volontario. Siamo di fronte a un tragico incidente. Confidiamo negli accertamenti in corso da parte degli organi preposti per sapere cosa sia successo".
Nei prossimi giorni la pubblico ministero Alessia Careri, titolare dell'indagine, sentirà tutte le persone che hanno visto e parlato con Dario nelle ultime ore prima della sua scomparsa.
Intorno alle due della notte fra venerdì 19 e sabato 20 dicembre il telefono cellulare del giovane si era spento e non era rientrato a casa dopo aver trascorso la serata con alcuni amici per una cena.
L’allarme era scattato nella prima mattinata di sabato quando la mamma si era accorta che il figlio non era nel suo letto. Erano così partite le ricerche in tutta la zona, conclusesi però nel peggiore dei modi nella tarda mattinata di domenica.
Il corpo del 16enne, studente di un istituto tecnico e giovane promessa del rugby (militava nella under 18 del Novega Rugby), è stato rinvenuto e recuperato nel canale a poca distanza da un polo logistico di Amazon e da un rotonda che conduce a un imbocco dell'autostrada A4 Torino-Milano.
Il rebus degli ultimi spostamento di Dario resta ancora da risolvere. Secondo quanto è trapelato, qualcuno avrebbe riferito di avere visto il sedicenne camminare nella notte verso la zona di Agognate, che è lontana circa 4 chilometri dal luogo dove era stato lasciato dal papà di un amico.