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Trovato morto nel bagagliaio a Torino, autopsia: nessun segno di violenza sul corpo di Marco Conforti

Nessun segno di violenza sul corpo di Marco Conforti, il 56enne trovato morto nel bagagliaio del suo suv a Torino. L’autopsia escluderebbe così una morte violenta.
A cura di Chiara Ammendola
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Marco Conforti
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Marco Conforti non è stato ucciso. L'autopsia ha confermato quanto appurato dal medico legale durante l'ispezione cadaverica: non ci sono segni di violenza sul corpo del 56enne trovato morto nel bagagliaio del suo suv domenica pomeriggio a Torino, posteggiato nel quartiere Aurora, alla periferia nord del capoluogo piemontese.

Dunque quella dell'imprenditore piemontese non sarebbe stata una morte violenta: l'esame autoptico effettuato oggi ha confermato l'assenza di segni riconducibili ad arma da taglio o da fuoco. L'esame non avrebbe evidenziato neppure segni di strangolamento.

Marco Conforti
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Ora bisognerà attendere i prossimi giorni per il risultato degli esami tossicologici. L'ipotesi è che il 56enne, che gestiva una cinquantina di autoscuole in tutto il Piemonte, possa essere rimasto vittima di un malore. Nella vita di Conforti infatti c'era una costante: la droga.

Secondo l'ex moglie è infatti probabile che l'uomo possa essere stato lasciato nel portabagagli della sua Range Rover da un conoscente o qualcuno con cui aveva passato la serata. “Marco non era tossico – le parole della donna – chi era con lui quella notte l’ha lasciato morire. Stanno dicendo cose assurde su di lui, Marco era un gran lavoratore, lavorava come un pazzo. Si divertiva ma non era uno che vagava nei parchi. La cocaina faceva parte della sua vita ma faceva di tutto per non farlo più, andava anche dallo psicologo”.

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L'ultima sera in cui è stato visto ancora in vita è quella di martedì 23 maggio. In compagnia di un amico, si è messo alla guida della sua Ferrari Portofino, acquistata solo qualche mese fa, per raggiungere Varazze in Liguria. Poche ore, poi il ritorno a Torino e la cena in compagnia.

Infine l'incontro con un amico carrozziere col quale ha raggiunto uno strip club in zona Porta Nuova. Dopo il buio. Prosegue dunque l'attività della Squadra Mobile che in questi giorni sta ricostruendo i rapporti personali e professionali della vittima e come l'uomo abbia trascorso le ultime ore di vita e come l'auto sia giunta nel luogo dove è stata trovata dato che l'uomo risiede fuori Torino.

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