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Trovato morto nei boschi durante un’escursione per cercare funghi: la tragedia in Toscana

Un 65enne è stato trovato senza vita nei boschi di Tavernelle, a Licciana Nardi in provincia di Massa-Carrara. Negli ultimi giorni sono stati necessari altri interventi in Veneto, Emilia-Romagna, Campania e in Trentino.
A cura di Giorgia Venturini
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Tragedia in Toscana. Un 65enne è stato trovato senza vita nei boschi di Tavernelle, a Licciana Nardi in provincia di Massa-Carrara. L'uomo era uscito per trovare funghi quando sarebbe caduto. Una volta lanciato l'allarme della sua scomparsa, uomini e donne del Soccorso Alpino e Speleologico lo hanno cercato per tutta notte anche con l'aiuto dell'elicottero dell'Aeronautica Militare. Purtroppo quando è stato trovato il corpo per lui non c'è stato più nulla da fare: i medici non hanno potuto far altro che accertare il decesso.

Ma non è l'unico caso. Negli ultimi giorni sono stati necessari altri interventi in Veneto, Emilia-Romagna, Campania, Trentino e Toscana. Persone in cerca di funghi sono state colte da malore, disperse nei boschi o cadute in zone impervie. Nella maggior parte dei casi, molti interventi si sono conclusi positivamente: gli escursionisti sono stati ritrovati e accompagnati a valle. Purtroppo in Trentino, nella valle di Cembra, un uomo è stato elitrasportato in gravi condizioni dopo una caduta. Poi la tragedia in Toscana.

In una nota stampa il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) ha tenuto a ricordare alcune buone pratiche di sicurezza a chi si avventura nei boschi in cerca di funghi:

preparazione fisica: è importante essere in buone condizioni fisiche, evitando percorsi troppo lunghi o impegnativi, soprattutto per le persone più anziane;

calzature adeguate: vanno sempre evitati gli stivali di gomma, anche su terreni apparentemente facili; molto meglio scarponi da montagna con suola tecnica, che garantiscono stabilità e aderenza;

evitare di andare da soli: spesso i cercatori di funghi preferiscono muoversi da soli per non rivelare i propri luoghi di raccolta. È però una scelta rischiosa: anche un piccolo infortunio, come una frattura, può rendere impossibile chiedere aiuto;

cellulare e comunicazioni: sebbene non ovunque ci sia copertura, il telefono rimane un valido alleato. È fondamentale comunicare a familiari o conoscenti il luogo e il percorso previsto, non variarlo, e avvisare al rientro. In caso di mancato ritorno, saranno loro a poter allertare i soccorsi attraverso il numero unico 112 (o 118);

-se ci si smarrisce: può capitare di perdere il sentiero, ma non bisogna perdere la calma. È meglio tornare sui propri passi piuttosto che avventurarsi alla cieca;

zaino di sicurezza: un piccolo zaino ben organizzato può fare la differenza. Utile dotarsi di un piccolo kit di pronto soccorso, un coltellino multiuso, un indumento caldo, una giacca impermeabile, un telo termico, una pila frontale, cibo e soprattutto acqua.

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