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Treviso, “spogliano” le compagne di classe con un’app e diffondono le foto: la denuncia dei genitori

Hanno usato un’applicazione per “spogliare” le compagne di classe e poi si sono scambiati le foto modificate attraverso chat private. A scoprire il fatto sono stati i genitori delle due ragazze ritratte nelle immagini, i quali hanno segnalato l’accaduto agli istituti frequentati dalle figlie e alla polizia postale. È successo in provincia di Treviso, in due scuole, una scuola media e un liceo.
A cura di Eleonora Panseri
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Hanno usato un'applicazione per "spogliare" le compagne di classe e poi si sono scambiati le foto modificate attraverso chat private. A scoprire il fatto sono stati i genitori delle due ragazze ritratte nelle immagini, i quali hanno segnalato l'accaduto agli istituti frequentati dalle figlie e alla polizia postale. È successo in provincia di Treviso, in due scuole, una scuola media e un liceo. Le vittime dell'assurda vicenda hanno scoperto il fatto personalmente, poco prima dell'inizio della scuola, ricevendo a loro volta le immagini contraffatte, come riporta Il Gazzettino.

La storia è stata subito segnalata alle autorità competenti in quanto, purtroppo, negli ultimi anni si sono fatti sempre più frequenti i casi di revenge porn e sextortion, ovvero la minaccia di diffondere immagini intime in rete in cambio di denaro o altro. Anche nel caso in cui queste siano contraffatte, il danno per le vittime può essere enorme. Ad agosto la polizia postale aveva riferito che nei mesi precedenti erano arrivate centinaia di segnalazioni di sextortion da parte di persone sempre più giovani, anche sotto i 15 anni di età.

Gli agenti della postale stanno indagando sui due casi del Trevigiano per capire chi abbia modificato le foto e chi le potrebbe aver diffuse. Se gli autori del gesto dovessero avere più di 14 anni, potrebbero rischiare una doppia denuncia. Potrebbero infatti trovarsi a rispondere di diffamazione e anche di produzione di materiale pedopornografico.

Questo di Treviso non è il primo caso. Da quando applicazioni come Bikinioff, la più "famosa", sono state diffuse e sono arrivate tra i banchi di scuola, anche in precedenti occasioni i ragazzi hanno manipolato immagini delle proprie compagni. Ad aprile due adolescenti di 14 anni, studenti una scuola media in provincia di Roma, erano stati indagati per la produzione di materiale pedopornografico, dopo aver modificato cinque foto di compagne di classe e poi averle condivise. Ai carabinieri avevano detto che si trattava di "uno scherzo”.

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