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Travolta dall’auto guidata dalla figlia di 14 anni. “Mamma guardava il telefono e non mi ha vista”

I carabinieri hanno deciso di sequestrare lo smartphone di Desirèe, la 41enne di Giulianova – in provincia di Teramo – investita e uccisa dall’automobile guidata dalla figlia di 14 anni. Secondo quanto raccontato dalla giovane infatti la donna non si sarebbe accorta del suo arrivo perché in quel momento era al telefono.
A cura di Davide Falcioni
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E' stata eseguita ieri mattina l'autopsia sul corpo di Desirèe, la 41enne di Giulianova – in provincia di Teramo – investita e uccisa dall'automobile guidata dalla figlia di 14 anni. Le risultanze dell'esame hanno confermato che si è trattato di una fatalità, mentre restano ancora da stabilire alcuni dettagli della dinamica della tragedia: durante l'interrogatorio a cui è stata sottoposta la ragazzina è infatti emerso un nuovo particolare che ha portato gli inquirenti a sequestrare il cellulare della donna. A quanto pare, infatti, in quel momento la vittima stava guardando lo schermo dello smartphone e non si sarebbe neanche accorta dell'arrivo in retromarcia della macchina guidata dalla figlia, che l'ha poi schiacciata al muro di casa causandole lesioni che si sono rivelate fatali.

La ragazza è accusata di omicidio stradale colposo

Nel corso delle indagini – coordinate dal pm Lorenzo Maria Destro della Procura dei minori – i carabinieri non hanno sequestrato solo il telefono della vittima ma anche le scarpe indossate al momento del fatto dalla 14enne che è indagata per omicidio stradale colposo. Sia l'esame sul cellulare che quello sulle calzature servirà per confermare o contraddire la ricostruzione fatta proprio dalla minorenne che, durante l'interrogatorio a cui è stata sottoposta il giorno della tragedia davanti al pubblico ministero alla presenza del suo avvocato Marcello Cartone e di una psicologa, ha raccontato di aver chiesto alla madre di farle fare la manovra con l'auto ma di aver all'improvviso perso il controllo dei pedali. La Procura nei prossimi giorni potrebbe disporre anche un accertamento tecnico, con la formula dell'incidente probatorio, sull'automobile. Nel frattempo proseguono le indagini per verificare se in passato la minore anche in altre occasioni si sia messa al volante della vettura.

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