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Tragedia Torino, Appendino in chat: “Se scoprono che non avevamo soldi per gli steward siamo morti”

Lo scambio di messaggi tra l’ex sindaco e l’allora capo di gabinetto Giordano nel mirino degli inquirenti. L’onda di panico durante la finale di Champions League del 2017 trasmessa sul maxischermo causò due morti e 1500 feriti.
A cura di Biagio Chiariello
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"Se viene fuori che gli steward non c'erano per problemi di soldi siamo morti". Scriveva questo, in una chat, la ex sindaca di Torino, Chiara Appendino, due giorni dopo la tragedia di piazza San Carlo del 3 giugno 2017. Quando un'ondata di panico collettivo tra la folla che stava assistendo alla finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid causò il ferimento di oltre 1600 persone e la morte di due donne: Erika Pioletti, deceduta in ospedale dopo una decina di giorni, e Marisa Amato, rimasta tetraplegica e spirata nel 2019. Il destinatario del messaggio era l'allora capo di gabinetto, Paolo Giordana.

La conversazione (risalente, appunto, al 5 giugno 2017) è uno degli strumenti utilizzati in Corte d’Assise dalla difesa di uno dei nove imputati di disastro colposo, il viceprefetto Roberto Dosio. Il processo riguarda le lacune in materia di organizzazione e di gestione della serata in piazza. La tesi di Claudio Strata e Giancarla Bissattini è che Dosio e la Commissione provinciale di vigilanza (da lui presieduta) non possono essere considerati responsabili per le omissioni di altri soggetti. In merito alla presunta mancanza degli steward, per esempio, hanno sottolineato che "nessuno informò la prefettura".

Il 1/o giugno — hanno spiegato —l’agenzia Turismo Torino, cui il Comune affidò l’organizzazione, scrisse alla questura che per ragioni economiche non era possibile predisporre un servizio di steward. Quindi ci pensarono le forze dell’ordine, mobilitando in tutto un centinaio di agenti. Ma di questo la Commissione rimase all’oscuro. Diversamente, dato che quella dello steward è una figura professionale altamente specializzata, avrebbe dato delle indicazioni precise su come regolare l’attività".

Nella chat in questione, la Appendino chiede a Giordana se “sapevamo che la questura ci aveva chiesto di mettere gli steward e che non avevamo soldi?”. Il capo di gabinetto rispose che “non era una richiesta” perché si trattava di una circolare generale (firmata dal capo della polizia pochi giorni prima) “valida per tutta Italia” e inoltrata all'agenzia Turismo Torino; quindi aggiunse che “se gli steward fossero stati indispensabili ci avrebbero dovuto mettere quella prescrizione. Non lo hanno fatto. Affari loro”.

Io – fu la replica della sindaca – non la farei così semplice. Su ‘sta roba verrà fuori un merdone unico“.

Il 27 gennaio 2021 Chiara Appendino e Paolo Giordana sono stati condannati a diciotto mesi nel troncone del processo celebrato con il rito abbreviato. Ora si attende il giudizio d’appello. L’ex prima cittadina di Torino è stata condannata per disastro, omicidio e lesioni colpose.

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