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Torino, tenta il suicidio in carcere l’uomo che ha cercato di uccidere la nuova compagna

Ha tentato il suicidio nel reparto psichiatrico dell’ospedale Molinette di Torino Mohamed Safi, l’uomo arrestato dopo che ha cercato di sgozzare la compagna. Ha provato a impiccarsi usando un camice monouso e alcuni brandelli di garza. È stato soccorso dai sanitari e dagli agenti della polizia penitenziaria.
A cura di Susanna Picone
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Mohamed Safi, il trentaseienne tunisino arrestato dopo che nella notte tra venerdì e sabato ha cercato di sgozzare la nuova compagna, ha oggi tentato il suicidio in carcere, nel reparto psichiatrico dell'ospedale Molinette di Torino dove è piantonato. A quanto si apprende Safi è stato soccorso dagli agenti della polizia penitenziaria. L’uomo avrebbe tentato il suicidio provando a impiccarsi usando un camice monouso e alcuni brandelli di garza. Lo avrebbe fatto dopo aver chiesto una sigaretta che gli avrebbero negato.

In permesso dal carcere tenta di uccidere la compagna – Mohamed Safi è stato arrestato a Torino per tentato omicidio dopo che ha provato a sgozzare la compagna, una quarantaquattrenne torinese. La donna, sfregiata al volto, è ricoverata all'ospedale Maria Vittoria. L'aggressione è avvenuta in strada la notte tra venerdì e sabato. A quanto ricostruito il tunisino ha colpito con una bottiglia di vetro la compagna: lei voleva lasciarlo perché aveva scoperto che lui nel 2008 aveva ucciso la fidanzata dell’epoca, la ventunenne Alessandra Mainolfi. Condannato a dodici anni e detenuto alle Vallette, Safi usufruiva di un permesso per lavorare in un bistrot. Doveva rientrare in cella alle 2. Venerdì sera l’aggressore e la vittima si erano visti nella quartiere Barriera di Milano ed erano saliti sul un tram per andare a casa della donna. Scesi dal tram, lui l'ha gettata a terra e si è avventato su di lei con una bottiglia di vetro. Quando alcuni passanti hanno dato l’allarme, l'uomo ha tentato la fuga, ma è stato fermato dalla polizia. Domani Safi dovrebbe comparire di fronte al giudice delle indagini preliminari per la convalida del suo arresto. Ieri il ministro Alfonso Bonafede ha investito l'ispettorato del ministero della Giustizia a compiere accertamenti sul caso di Mohamed Safi.

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