347 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Torino, senzatetto trovato privo di vita nel dehors di un bar: chi era la vittima

Mostafà Hait Bella, marocchino di 59 anni, è stato trovato privo di vita all’interno del dehors della Caffetteria del Re in corso Re Umberto 33, in zona Crocetta. La morte sembra avvenuta per cause naturali, probabilmente per il freddo o per un malore. Dinabu vertice dal prefetto con sindaca e arcivescovo per riprende il progetto alternativo dei dormitori proprio in ottica del problema dei senzatetto a Torino.
A cura di Biagio Chiariello
347 CONDIVISIONI
Immagine

Solitamente dormiva nel dehors di un bar in corso Re Umberto, in centro a Torino. Il clochard stato trovato privo di vita questa mattina intorno alle 7.30 dal gestore della caffetteria del Re. La vittima è Mostafà Hait Bella, marocchino di 59 anni, che viveva per strada cercando riparo dove poteva. Sull'accaduto sono in corso le indagini della polizia. L'uomo è morto per cause naturali. Stando a quanto raccontato le persone del posto, il clochard, da una ventina di anni in Italia, lavorava come fioraio al mercato di San Secondo e, dopo aver perso il lavoro, ha vissuto in auto e, quando anche questa gli è stata portata via, è finito in strada. La sua vita era stata fortemente segnata dalla perdita della moglie e dei due figli piccoli, morti in un incidente stradale. Pare usasse spesso il piccolo dehors dove è stato trovato morto come un riparo. Un mese fa era stato ricoverato al Mauriziano per una crisi epilettica, ma poi era stato dimesso.

Chi era la vittima

Mostafa Hait Bella, era conosciuto da tempo dai servizi sociali della Città.  Una persona molto gentile, cordiale ed educato. Aveva problematiche di tipo sanitario” spiegano precisando che “conosceva le opportunità di accoglienza e frequentava saltuariamente alcuni servizi diurni. Nonostante i ripetuti inviti, però, non accettava aiuti, né di trascorrere la notte in una casa di accoglienza”. Solo sabato scorso l’uomo sarebbe stato trovato su una panchina dagli operatori del servizio itinerante notturno e avrebbe detto di sentirsi male, rifiutando però di essere accompagnato in ospedale. Un mese fa era stato ricoverato al Mauriziano per una crisi epilettica, ma poi era stato dimesso. “Gli operatori del servizio gli hanno quindi proposto un inserimento in una struttura di pronta accoglienza, ma lui ha rifiutato, e non hanno potuto far altro che offrirgli tè caldo, una brioche, delle mascherine, una coperta e proseguire l’attività di monitoraggio” aggiungono dal Comune.

Il problema dei clochard a Torino

Domani pomeriggio è in programma un vertice convocato dal prefetto Claudio Palomba al quale parteciperà la sindaca Chiara Appendino e il vescovo di Torino per affrontare il tema dell'emergenza clochard dopo le polemiche sollevate dai controlli fatti la scorsa settimana in centro. Giovedì agenti e pattuglie della municipale, insieme all’Amiat, sono intervenuti per restituire decoro ai portici del centro anche e soprattutto a seguito dei numerosi esposti e segnalazioni fatti da aziende, commercianti e residenti che sottolineavano la presenza dei senzatetto agli uffici del commissariato Centro, della Città e della Prefettura chiedendo di intervenire. L’ultimo, in ordine di tempo, è quello presentato dalla Rai, a gennaio, per chiedere l’aiuto delle istituzioni di risolvere l’accampamento dei senzatetto sotto i portici di via Cernaia 33, un numero di persone in aumento che nemmeno i controlli dei vigilantes incaricati di sorvegliare la sede della tv pubblica a Torino sono riusciti a scoraggiare.

347 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views