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Covid 19

Torino, l’ospedale San Luigi è pieno: pazienti ricoverati in chiesa tra il crocifisso e l’organo

L’ospedale San Luigi di Orbassano, in provincia di Torino, è ormai al limite: in questa struttura, che ospita circa 200 malati di Covid-19, è stato allestito un altro reparto all’interno della chiesa. Dove fino a qualche giorno fa erano sistemate le panche per i fedeli sono state allestite dagli uomini della Protezione Civile regionale una quarantina le barelle.
A cura di Davide Falcioni
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Gli ospedali piemontesi sono sempre più in affanno a causa dei contagi di coronavirus: nel giorno in cui nella regione "rossa" è scattato un nuovo lockdown simile a quello dello scorso marzo una fotografia racconta meglio di molte parole l'emergenza in corso. È stata scattata all'ospedale San Luigi di Orbassano, in provincia di Torino: in questa struttura, che ospita già circa 200 malati di Covid-19, è stato allestito un altro reparto dedicato al coronavirus all'interno della chiesa. Dove fino a qualche giorno fa erano sistemate le panche per i fedeli sono state allestite dagli uomini della Protezione Civile regionale una quarantina le barelle tra l'organo e la statua di San Luigi. Nella struttura sanitaria i posti in terapia intensiva sono tutti occupati, così come sono 35 circa i caschi utilizzati per favorire la respirazione dei pazienti. Nel frattempo – come racconta Repubblica –  si stanno testando 6 ventilatori polmonari ed è allo studio l'ipotesi di riadattare a reparto covid anche la sala convegni, dove però le sedie sono al momento "bullonate" al pavimento. La principale nota dolente è però quella del personale: medici e infermieri in servizio sono stremati e si starebbe ipotizzando di precettare tutti gli specializzandi, o almeno quelli dal secondo anno in avanti.

La situazione all'ospedale San Luigi è emblematica e ricorda quanto accaduto ieri nel nosocomio di Rivoli, dove decine di barelle da campo sono state poggiate a terra per sistemare alla meno peggio i pazienti che accorrono in pronto soccorso. "Si tratta di una situazione eccezionale", hanno spiegato dall'Asl To3, secondo cui la misura ha riguardato un numero limitato di pazienti. "Le strutture sono in fortissima sofferenza e i pazienti continuano ad arrivare ma tutti ricevono assistenza e hanno un letto" hanno aggiunto dall'Asl. Oggi l'assessore alla Sanità Luigi Icardi ha affermato che si stanno applicando una serie di protocolli per ridurre i ricoveri, accelerare le dimissioni e potenziare le cure domiciliari. Se questo non dovesse avvenire, il sistema sanitario sarebbe in grado di reggere per non più di altri 10 o 12 giorni.

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