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Torino, la disperazione della sorella di Kevin: “È come si ci avessero sepolti vivi”

Il bambino, 7 anni e di origine cinese, era andato in piazza San Carlo con la sorella maggiore per tifare la Juventus. Il racconto della ragazza: “Ci sono venute addosso tante persone, non riuscivamo a vedere più nulla e io ero preoccupata per mio fratello che vedevo non riusciva a respirare”.
A cura di Ida Artiaco
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Angela, la sorella di Kevin, 7 anni, tra i feriti gravi a Piazza San Carlo.
Angela, la sorella di Kevin, 7 anni, tra i feriti gravi a Piazza San Carlo.

Era andato con la sorella più grande in piazza per una serata di festa, a tifare la propria squadra del cuore che avrebbe potuto alzare al cielo la Champions League. Ma non avrebbe mai potuto immaginare che di lì a poco sarebbe entrato in un incubo da cui, purtroppo, ancora deve svegliarsi. Kevin, 7 anni e di origine cinese, è una delle tre persone che ha riportato le ferite più gravi in seguito al falso allarme bomba scoppiato in piazza San Carlo a Torino la sera del 3 giugno, mentre si stava disputando la sfida tra Juventus e Real Madrid per un posto sulla vetta del calcio europeo. Il bambino è ancora ricoverato in rianimazione all'ospedale Regina Elena, meno fortunato delle altre 1500 persone che hanno riportato traumi e altre ferite, mentre scappavano in preda al panico da un angolo all'altro della città.

"Era insieme alla mia figlia più grande, di 20 anni – ha raccontato ai microfoni di Fanpage.it il padre di Kevin, Liu Quinguang -. Dopo neanche una ventina di minuti che si erano allontanati, abbiamo visto gente che correva via. Noi abbiamo un bar in via Botta e abbiamo sentito dire ai passanti che c'era una bomba. Abbiamo avuto subito paura pensando ai nostri ragazzi. Ho chiamato mia figlia ma non rispondeva. Poi alla fine ci ha contattati dicendo che Kevin era in ospedale. È grave, ha problemi ai polmoni. Mandarlo di nuovo in piazza per un evento simile? Non credo proprio, troppo pericoloso. Almeno fino a quando non avrà 18anni non credo che glielo permetteremo. Poi quando sarà più grande vedrà lui".

Ancora più drammatica proprio la testimonianza di Angela, la sorella maggiore del piccolo rimasto ferito. "A me non piace il calcio – ha raccontato al ragazza, che se l'è cavata con un ginocchio e un piede medicato per i postumi della caduta -, ma avevo accettato di andare in piazza per accontentare il mio fratellino che come tutti i bambini gioca a pallone ed è tifoso. Eravamo arrivati da poco e già pensavamo di andare via perché c'era troppa gente ma non abbiamo fatto in tempo. All'improvviso abbiamo visto la gente correre, anche noi ci siamo messi a scappare ma siamo caduti, ci siamo rialzati e siamo inciampati di nuovo. A quel punto uno dopo l'altro ci sono venute addosso tante persone, non riuscivamo a vedere più nulla e io ero preoccupata per mio fratello che vedevo non riusciva a respirare".

È emozionata e preoccupata Angela mentre aspetta di avere notizie sulla salute di Kevin, che è ancora in rianimazione. "Mentre accanto a noi un signore piangeva, altri gridavano, un ragazzo di colore si è accorto di mio fratello e mi ha aiutato a tirarlo fuori mentre un altro ragazzo ci è stato accanto fino a quando non è arrivata l'ambulanza. Vorrei tanto poter rintracciare quei due giovani per poterli ringraziare". Intano, nella giornata di lunedì i medici proveranno a svegliare il bambino per verificare le sue condizioni, anche se pare che ci sia un lieve miglioramento.

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