Torino, architetto ucciso dai ladri in casa. La rabbia del padre: “Vittima di almeno sei furti”

Sono parole di dolore e rabbia quelle del padre di Roberto Mottura, l'architetto 50enne ucciso nella sua villetta di Piossasco, nel Torinese, da un colpo di pistola che lo ha centrato all'addome. A premere il grilletto il ladro o i ladri, su questo sono in corso le indagini, che si sono introdotti in casa e che l'uomo ha evidentemente scoperto. Un solo colpo che è risultato fatale.
Tra la vittima e i ladri sarebbe nata una colluttazione
"Io vivo a 300 metri dalla villetta di mio figlio – racconta Attilio Mottura alla Stampa – sono qui da quasi 30 anni e ne ho subiti sei di furti, mia cugina vive poco distante e ne ha subiti tre". Chiede che venga fatta luce su quanto accaduto la scorsa notte nella villetta di via del Campetto 33 dove viveva il figlio con la moglie e il figlio. Secondo quanto ricostruito finora dai carabinieri del nucleo investigativo di Torino capitanati dal colonnello Francesco Rizzo, il 50enne avrebbe sentito i ladri in casa intorno alle 4 del mattino: i malviventi, che si sospetta fossero almeno in due, si sarebbero introdotti nell’abitazione, mediante la rottura di un’anta di una finestra, a circa due metri di altezza dalla strada.
La rottura del vetro di una finestra ha fatto scattare l'allarme
Nel forzare la finestra avrebbero rotto anche un vetro che ha fatto poi scattare l'allarme. A quel punto avrebbero incontrato nel salotto il proprietario di casa che svegliatosi sarebbe andato a controllare la situazione in casa: in una dinamica ancora da ricostruire sarebbe nata una colluttazione terminata con l'uccisione di Mottura raggiunto allo stomaco da un proiettile. A dare l'allarme la moglie che ha trovato il corpo del marito riverso sul pavimento pensando inizialmente a un malore. I ladri sarebbero fuggiti senza portare via nulla.