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Terremoto Friuli, la terra continua a tremare: scosse di assestamento nel cuore della notte

Dopo la violenta scossa di magnitudo 4.1 della scala Richter, ne sono seguite diverse altre con epicentro tra Pordenone e Udine: la più forte alle 3.36 (2.7M). Il terremoto delle 22.19 avvertito nettamente anche in Veneto, in Trentino Alto Adige e nelle confinanti Austria e Slovenia.
A cura di Biagio Chiariello
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La terra continua a tremare in Friuli Venezia Giulia, dove ieri sera, 27 marzo, una scossa di magnitudo 4.1 è stata registrata con epicentro a 5 chilometri dai comuni di Socchieve (Udine) e di Tramonti di Sopra (Pordenone).

Nel cuore della notte, precisamente alle 3.36, un altro terremoto è stato avvertito sempre a 5 chilometri da Tramonti di Pordenone, l'Ingv ha misurato la magnitudo della scossa in 2.7 gradi della scala Richter. In precedenza, dopo la prima forte scossa delle 22.19, ce ne erano state altre sei di assestamento, la più forte delle quali di magnitudo 2.3 alle 22:45.

Il terremoto è stata avvertito nettamente anche in Veneto, in Trentino Alto Adige e nelle confinanti Austria e Slovenia, e i centralini dei vigili del fuoco hanno ricevuto decine e decine di telefonate soprattutto da Trento, Bolzano, Treviso, Mestre, Vicenza e in diversi altri Comuni situati in tutta la regione e anche in alcuni di quelle limitrofe. Non si registrano comunque danni a persone o cose.

La scossa di magnitudo 4.1 ha provocato “solo qualche interruzione di energia elettrica“, ha detto Riccardo Riccardi, assessore della Regione Friuli Venezia Giulia alla Salute, politiche sociali e disabilità, e delegato alla Protezione civile, in diretta su Rainews24. “Confermo che il sisma è stato rilevato in tutta la regione”, ha aggiunto. Il Dipartimento ha riferito di essere “in contatto con il territorio”.

Ad ogni modo oggi i sindaci delle zona più interessate eseguiranno alcune verifiche approfondite insieme con i tecnici della Protezione civile per controllare eventuali danni, specialmente per ciò che riguarda gli edifici abbandonati che potrebbero aver subito problemi ai tetti, alle tegole ad esempio, o ad altre parti.

Va comunque detto che i pompieri dei due Comandi provinciali interessati non hanno ricevuto alcuna richiesta di intervento ma sono allerta per eventuali ispezioni su segnalazione delle istituzioni e dei cittadini.

Per qualche istante probabilmente le memoria è corsa fino al 1976, anno nel quale le stesse zone del Friuli furono letteralmente devastate da un terremoto magnitudo 6.5 della scala Richter: circa mille i morti, 3 mila i feriti, e 45 mila sfollati. Un ‘Orcolat' (Orco), come lo definisce in dialetto la gente del posto, che mise in ginocchio parte della regione.

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