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Covid 19

Terapie intensive e ricoveri in area medica Covid: la situazione di oggi regione per regione

Secondo i dati Agenas aggiornati a mercoledì 1 settembre, resta stabile la percentuale di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e nei reparti ordinari dei pazienti Covid, rispettivamente al 6% e al 7%. A livello regionale, si segnala la diminuzione di un punto percentuale su entrambi i settori da parte della Sardegna, che così si allontana per il momento dalla zona gialla.
A cura di Ida Artiaco
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Diminuiscono in Italia i ricoveri in area medica e in terapia intensiva dei pazienti Covid. Secondo il bollettino di oggi, mercoledì 1 settembre, sono in calo le degenze per il secondo giorno consecutivo. I posti letto occupati nei reparti ordinari sono -21 (ieri -12), per un totale di 4.231 ricoverati. I posti letto occupati in terapia intensiva (TI) sono -4 — si tratta del saldo tra le persone uscite e quelle entrate in TI — (ieri -4), portando il totale dei malati più gravi a 540, con 40 ingressi in rianimazione (ieri 49). Il che si traduce in una sostanziale stabilità rispetto ai dati di ieri di Agenas, l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali: stando all'ultimo aggiornamento la saturazione dei posti letto di terapia intensiva è al 6% e quella in area medica al 7%.

La situazione regione per regione

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A livello regionale, però, ci sono valori diversi, sui quali sono puntati i riflettori in vista dell'annuncio del cambio dei colori delle Regioni previsto per venerdì prossimo. L'occupazione delle terapie intensive e dei reparti di area medica, infatti, è decisiva per definire i colori e le conseguenti restrizioni: superata la soglia del 10% dei posti occupati in rianimazione e del 15% negli altri reparti si passa in zona gialla (come accaduto da lunedì scorso alla Sicilia). Limite che è rispettivamente fissato a 20% e 30% per la zona arancione e 30% e 40% per la zona rossa. Scorrendo i dati di oggi, però, è già possibile farsi un'idea abbastanza chiara dei territori a rischio giallo:

  • Abruzzo: 3% terapia intensiva, 7% area medica
  • Basilicata: 2% terapia intensiva, 12% area medica
  • Calabria: 9% terapia intensiva, 17% area medica
  • Campania: 4% terapia intensiva, 10% area medica
  • Emilia Romagna: 6% terapia intensiva, 5% area medica
  • Friuli Venezia Giulia: 7% terapia intensiva, 4% area medica
  • Lazio: 8% terapia intensiva, 7% area medica
  • Liguria: 4% terapia intensiva, 4% area medica
  • Lombardia: 3% terapia intensiva, 6% area medica
  • Marche: 9% terapia intensiva, 7% area medica
  • Molise: 0% terapia intensiva, 5% area medica
  • Piemonte: 3% terapia intensiva, 3% area medica
  • Puglia: 4% terapia intensiva, 9% area medica
  • Sardegna: 12% terapia intensiva, 14% area medica
  • Sicilia: 13% terapia intensiva, 23% area medica
  • Toscana: 9% terapia intensiva, 8% area medica
  • Umbria: 7% terapia intensiva, 7% area medica
  • Valle d'Aosta: 0% terapia intensiva, 0% area medica
  • Veneto: 5% terapia intensiva, 3% area medica
  • Provincia autonoma di Bolzano: 4% terapia intensiva, 5% area medica
  • Provincia autonoma di Trento: 0% terapia intensiva, 4% area medica

Le regioni che rischiano la zona gialla

Come si vede, rispetto ai dati di ieri ci sono poche variazioni. Si segnala la diminuzione di un punto percentuale dell'occupazione dei posti letto in TI e in area medica della Sardegna, che si allontana così al momento dalla zona gialla. La Regione, infatti, non cambierebbe colore dal momento che è necessario superare entrambi i parametri per il cambio di colore e quindi almeno 10% in terapia intensiva e 15% in area medica. Sul filo anche la Calabria, i cui dati sono in linea con quelli di ieri: ha sforato la soglia nei reparti con il 17%, ma per quanto riguarda le rianimazioni resta al 9%.

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