Terapie intensive Covid sotto quota mille per la prima volta in oltre 7 mesi

Per la prima volta dopo oltre sette mesi in Italia contiamo meno di mille persone ricoverate in terapia intensiva Covid. Secondo il bollettino di oggi, martedì 1 giugno, sono 989 i pazienti positivi al Covid-19 nei reparti di Rianimazione, con un calo di 44 rispetto a ieri nel saldo quotidiano tra entrate e uscite. Gli ingressi del giorno sono stati 41. Giorno dopo giorno si conferma quindi il calo della pressione sulle strutture ospedaliere italiane: secondo i dati Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, aggiornati ad oggi, scende fino a quota 11% (-1%), a livello nazionale, la percentuale di posti letto nelle terapie intensive degli ospedali italiani occupati da pazienti Covid e nessuna regione supera la soglia di allerta del 30%. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 6.192, in calo di 290 unità rispetto a ieri. Scende in questo caso al 10% (-1%) la percentuale di posti letto in area non critica occupata da pazienti Covid−19 in Italia. Anche il tasso di positività registrato oggi è il più basso da gennaio, da quando cioè il ministero della Salute ha iniziato a conteggiare anche i tamponi antigenici rapidi.

Terapie intensive Covid, dove si svuotano più velocemente
Diverse regioni italiane hanno dati di occupazione dei posti letto Covid nelle terapie intensive inferiori alla media nazionale dell'11%. In Puglia, ad esempio, è sceso al 10% il tasso di occupazione di posti letto in rianimazione. Sono 56 i pazienti contagiati dal coronavirus che vengono assistiti in terapia intensiva, in riduzione anche rispetto a ieri. In Abruzzo è in aumento all'8% (+1%), Basilicata 1% (0%), Calabria 10% (-1%), Friuli Venezia Giulia 3% (0%), Molise 5% (0%), Bolzano 3% (0%), Trento 10% (-4%), Sardegna 6% (0%), Sicilia 7% (-1%), Umbria 5% (0%), Valle d'Aosta 3% (0%), Veneto 5% (0%).