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Taranto, 7 minori in comunità: aggredirono bracciante con sassi, spranghe e mazze di legno

A Taranto, i Carabinieri hanno collocato 7 ragazzi, tutti minorenni, in diverse comunità in seguito ad aggressioni razziali ai danni di un bracciante nigeriano: lo avevano lapidato e gli avevano bruciato i documenti.
A cura di Dario Famà
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Immagine di repertorio
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Insulti, sassate e violenza con oggetti contundenti. Questa mattina, i Carabinieri della Compagnia di Taranto hanno collocato 7 minorenni, dai 14 ai 17 anni, in comunità differenti per aver aggredito e ferito un bracciante nigeriano di 26 anni. I giovani sono indagati per lesioni personali aggravate dal numero di aggressori e dall'odio razziale, resistenza a pubblico ufficiale, vilipendio delle istituzioni e delle forze armate, violazione di domicilio, danneggiamento e violenza privata.

L'operazione è stata messa in pratica con il supporto del Nucleo Investigativo, dello Squadrone Carabinieri Eliportato "Cacciatori di Puglia" e del 12° Reggimento Carabinieri "Sicilia". A richiedere questo provvedimento è stato il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale per i minorenni di Taranto Paola Morelli, su richiesta del pubblico ministero Lelio Festa.

I fatti riguardano un violento pestaggio verificatosi il 27 gennaio scorso nel rione Tamburi, dove i giovani, a volto coperto, avrebbero accerchiato l'agricoltore per poi lanciargli sassi e malmenarlo con spranghe e mazze di legno. L'uomo ha riportato ferite al corpo e al volto, che gli sono costate 20 giorni di prognosi. In seguito alla segnalazione del personale sanitario, erano intervenuti i militari, anch'essi aggrediti dai sette ragazzini.

Secondo le indagini dei Carabinieri, realizzata tramite controlli, pedinamenti, monitoraggio delle attività sui social e testimonianze, altri due gravi episodi si sarebbero verificati ad appena due giorni di distanza dal primo. Il 29 gennaio, infatti, i minorenni avrebbero aggredito di nuovo il bracciante, bruciandogli i documenti ed alcuni effetti personali. All'arrivo delle forze dell'ordine, i ragazzi avrebbero utilizzato dei cassonetti per impedire il passaggio della volante, evitando di farsi riconoscere.

Il giorno successivo, invece, i 7 indagati avrebbero nuovamente scagliato pietre contro un'auto dei militari, intervenuti sul posto dopo aver ricevuto una segnalazione per lanci di sassi contro autobus e veicoli di passaggio. In quell'occasione, i ragazzi avrebbero intonato cori contro i Carabinieri, condividendo il tutto sulle piattaforme social.

Nei giorni scorsi, gli indagati sono stati preventivamente interrogati accompagnati dai loro legali Giuseppe Leoni, Salvatore e Andrea Maggio, Caterina Palumbo, Alcide Passamanti, Glenda Schirano e Gaetano Vitale. Infine, i 7 ragazzi sono stati trasferiti alle rispettive comunità individuate dal Centro di Giustizia Minorile di Bari.

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