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News sull'incidente dell'autobus a Mestre

Strage di Mestre, lo sterzo del bus precipitato dal viadotto aveva una frattura: altri esami in corso

Lo sterzo dell’autobus precipitato da un viadotto a Mestre il 3 ottobre scorso aveva una frattura: i tecnici dovranno ora stabilire se sia stata la causa dell’incidente, o se ne sia stata invece una conseguenza.
A cura di Davide Falcioni
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Lo sterzo dell'autobus precipitato da un viadotto a Mestre lo scorso 3 ottobre era rotto. È quanto emerso dall'accertamento tecnico effettuato sul mezzo. Stando a quanto riporta il Gazzettino i periti avrebbero rilevato dei segni di frattura all'impianto di direzione del mezzo, portando alla luce un elemento su cui sarà ora necessario effettuare ulteriori verifiche per comprendere in particolar modo le tempistiche del guasto rispetto al momento in cui si è verificata la terribile tragedia. Lo scopo degli esperti dunque è quello di procedere con ulteriori accertamenti per stabilire se la rottura evidenziata possa essere la causa dell'incidente oppure una diretta conseguenza del volo dal cavalcavia di Mestre. Insomma, andrà chiarito se lo sterzo si era danneggiato prima dell'incidente o se la rottura sia stata provocata dal terribile volo del mezzo.

"La perizia è ancora in corso e si dovrà capire in che momento, esattamente, sia avvenuta la frattura", spiega il quotidiano veneziano. Gli esperti dovrebbero poter riuscire a dare una risposta alla domanda "quando si è verificata la frattura" grazie a un'apposita analisi al microscopio dei frammenti prodotti dalla rottura stessa. Per risposte più precise serviranno alcuni giorni o, più realisticamente, poche settimane

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Per la fine di febbraio inoltre saranno depositati i verdetti degli esperti nominati dalla procura su meccanica del mezzo, tenuta stradale del cavalcavia e sulle scatole nere. Grande attesa per il verdetto del super consulente Placido Migliorino, incaricato di seguire in particolare l’analisi della strada e del guard-rail. L'esame dettagliato dei frammenti della rottura potrebbe consentire di risalire con esattezza alla dinamica degli eventi.

Grande attesa anche per i risultati dell'esame delle scatole nere, che potrebbero fornire ulteriori dettagli sulla velocità del mezzo e sulle azioni dell'autista. Tre settimane fa, intanto, sono arrivati i primi esiti dell'autopsia eseguita al cuore di Alberto Rizzotto, l'autista che si trovava alla guida del bus precipitato. I risultati escludono l'ipotesi di un malore e sostengono che il muscolo cardiaco dell'uomo fosse sano la sera dell'incidente: la causa del decesso sarebbe stata una frattura al cranio a seguito della caduta dell'autobus, precipitato da un'altezza di oltre 10 metri.

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