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La strage di Erba di Olindo e Rosa

Strage di Erba, Azouz rischia il processo: “Ha accusato Olindo e Rosa di aver mentito”

Azouz Marzouk rischia il processo per avver accusato Olindo e Rosa di aver mentito. L’ex marito di Raffaella Castagna e ora strenuo sostenitore dell’innocenza della coppia, è finito nei guai per aver affermato implicitamente, nell’istanza di revisione del processo, che Olindo e Rosa avessero dichiarato il falso confessando di essere gli autori della strage di Erba.
A cura di Angela Marino
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Azouz Marzouk, da qualche anno strenuo sostenitore dell'innocenza di Olindo Romano e Rosa Bazzi, è indagato per averli accusati. L'ex marito di Raffaella Castagna, morta col figlioletto Youssef nella strage di Erba che è costata l'ergastolo a Olindo e Rosa, è finito nei guai per istanza che il suo suo legale ha presentato per chiedere la revisione del processo di Erba. Nel sostenere che fossero innocenti la Azouz li avrebbe automaticamente accusati di autocalunnia per la confessione in cui ammettevano di essere gli autori della strage in cui sono morti Paola Galli, Raffaella Castagna, Youssef Marzouk (2 anni) e Valeria Cherubini. In buona sostanza, il padre del piccolo Youssef li avrebbe accusati di aver mentito quando hanno confessato. Secondo il pm Giancarla Serafini di Milano, che ha chiesto il rinvio a giudizio per il cittadino tunisino, Marzouk avrebbe "incolpato ingiustamente" di autocalunnia i coniugi, "pur sapendoli innocenti, avendo gli stessi ammesso la loro responsabilità in ordine ai fatti…con dichiarazioni rese in sede d'interrogatorio in data 10 gennaio 2017 dinanzi al pubblico ministero della Procura della Repubblica di Como".

La strage di Erba è avvenuta la sera dell'11 gennaio del 2006 nell'omonimo comune in provincia di Como, dove, quella notte i vigili del fuoco intervennero per un incendio in un appartamento. Dopo aver sedato le fiamme i pompieri hanno scoperto i corpi senza vita di quattro persone, tra cui un bimbo di due anni, sgozzato con un coltello. Si trattava di  Raffaella Castagna, 30 anni, proprietaria dell'appartamento, Paola Galli (60), sua madre, Valeria Cherubini, vicina di casa e infine il piccolo Youssef. Unico superstite il supertestimone Mario Frigerio, marito di Valeria Cherubini, salvatosi per miracolo dalla ferita alla gola per un difetto alla carotide. Fu proprio lui a riconoscere in Olindo Romano l'uomo che gli aveva tagliato la gola con un coltello. La testimonianza di Frigerio, insieme a una piccola traccia ematica trovata nell'automobile del Romano, incastrarono i coniugi per la strage. Olindo rese spontanea confessione dinnanzi al proprio consulente.

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