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La strage di Erba di Olindo e Rosa

Perché Azouz Marzouk è stato condannato per diffamazione ai danni dei fratelli Castagna

Azouz Marzouk è stato condannato a due anni e mezzo per diffamazione aggravata nei confronti dei fratelli Castagna, familiari di una delle vittime della strage di Erba.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Azouz Marzouk è stato condannato a due anni e mezzo per diffamazione aggravata nei confronti degli ex cognati Beppe e Pietro Castagna, fratelli di Raffaella Castagna, una delle vittime della strage di Erba avvenuta l'11 dicembre del 2006 per la quale furono condannati i coniugi Rosa Bazzi e Olindo Romano. 

Nella strage morirono Raffaella Castagna, Paola Galli, il piccolo Youssef Marzouk di 2 anni e mezzo e la vicina di casa Valeria Cherubini.

Secondo quanto scritto dal giudice di Como, Veronica Dal Pozzo, nella motivazione della sentenza, Marzouk avrebbe avuto una "condotta diffamatoria di gravità estrema" nei confronti dei familiari delle vittime, alimentando "tesi innocentiste sulla strage". In alcune interviste, infatti, Azouz Marzouk aveva affermato che dietro la strage potesse esserci un movente di tipo economico, sostenendo l'innocenza dei coniugi Romano e chiedendo di indagare su persone vicine all'ex compagna Raffaella Castagna.

Raffaella Castagna e il figlioletto di 2 anni Youssef
Raffaella Castagna e il figlioletto di 2 anni Youssef

"Mio figlio Youssef conosceva l'assassino – aveva affermato l'uomo in un'intervista del 2019 -. Lo ha ucciso qualcuno vicino a mia moglie. Basta leggere le carte per capire che qualcuno voleva la sua eredità".

Nel testo della motivazione della sentenza pubblicato dal quotidiano Il Giorno, il giudice ha spiegato la sua scelta di raddoppiare la pena richiesta dal pm per Azouz Marzouk (un anno e tre mesi).

Nell'intervista appare chiaro, secondo il magistrato, il riferimento alla famiglia della vittima. La condotta di Marzouk sarebbe grave sotto due profili. "L'accusa ai parenti proviene dall'ex cognato – si legge nella motivazione del giudice – e si inserisce nel fluire di una corrente innocentista sulle responsabilità della strage. Il tutto si è convertito in una vera e propria campagna di disinformazione. fatta di allusioni sibilline ed eclatanti denigrazioni brutalmente lesive della reputazione dei fratelli Castagna".

Secondo le autorità, le affermazioni sarebbero state fatte "nella consapevolezza della falsità delle accuse" rivolte alla famiglia Castagna.

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