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Strage del Mottarone, la zia materna di Eitan: “Bambino ostaggio in Italia, vogliamo adottarlo”

Gali Peri, zia materna del piccolo Eitan, unico superstite della tragedia del Mottarone: “Il bambino è stato sottratto da una famiglia che non lo conosceva, che in precedenza non era stata a lui vicina in alcun modo. Eitan è tenuto in ostaggio dalla zia paterna, chiederemo di poterlo adottare”.
A cura di Davide Falcioni
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"Eitan è stato sottratto da una famiglia che non lo conosceva, che in precedenza non era stata a lui vicina in alcun modo". Sono le dure parole pronunciate da Gali Peri, zia materna del piccolo Eitan, unico superstite della tragedia del Mottarone del 22 maggio scorso. Il bimbo attualmente si trova in Italia affidato alla zia paterna, Aya Biran. L'avvocato Ronen Dlayahu, che rappresenta gli interessi del ramo familiare in Israele, ha annunciato in una conferenza stampa con la signora Peri di aver avviato un procedimento per l'adozione di Eitan. Per il legale "Eitan è tenuto in ostaggio" dalla zia paterna Aya. "È stato affidato a lei – hanno dichiarato in un'intervista all'ANSA – mentre noi, dopo la tragedia, osservavamo la tradizionale settimana ebraica di lutto profondo. Lo abbiamo appreso solo a posteriori. Tutto ciò è avvenuto – a loro parere – in forma scorretta".

Per visitare Eitan sono dovuti ricorrere ad un tribunale, "che ha disposto due visite la settimana, di due ore e mezzo". "Ma quando il tempo scade – secondo Gali – Eitan si dispera, chiede perché lo lasciamo così presto, domanda se ha fatto qualcosa di male". "La nostra sensazione – ha dichiarato la zia materna – è che il bambino sta per essere staccato da noi". Per questa ragione gli zii materni hanno avanzato una richiesta di adozione, sebbene ignorino ancora se una decisione in tal senso verrà presa dalla giustizia israeliana o da quella italiana. Gali Peri ha poi ribadito che alla sorella, Tal, premeva molto che Eitan ricevesse una educazione ebraica ed israeliana, cosa che secondo loro non avviene dalla zia paterna. "Vogliamo dedicarci ed Eitan – ha concluso – e dargli tutto il calore e l'affetto di cui ha bisogno, fino a quando avrà 18 anni e anche oltre".

I corridori del Giro d'Italia donano 30 mila euro a Eitan

Nel frattempo le condizioni di salute del piccolo Eitan migliorano: nei giorni scorsi, come ha riferito il rabbino capo di Torino Ariel Di Porto, è stato accompagnato in ospedale e gli sono stati tolti i gessi. "I segni di ripresa ci sono, il suo percorso sarà lungo ma sta rispondendo bene e ci sta dando speranza di fronte alla tragedia che ha vissuto", ha aggiunto Di Porto, intervenendo  a Verbania a margine della consegna dei premi raccolti per il bambino dai coridori professionisti in occasione del passaggio a Stresa lo scorso 28 maggio del Giro d'Italia. "Grazie alle istituzioni e alle persone che stanno aiutando Eitan – ha commentato il rabbino -. Il bambino avrà bisogno di sostengo, ma questi gesti lo aiuteranno ad avere un futuro migliore". I ciclisti hanno donato ad Eitan una maglia da Campione del Mondo, con le firme di molti atleti, e un assegno di 30mila euro, i premi della 19esima tappa del Giro d'Italia che, in segno di rispetto per le vittime dell'incidente della funivia, lo scorso 28 maggio cambiò percorso e non passò dal Mottarone. "E' un gesto che fa onore ai ciclisti. Volevano dare un contributo in questo momento difficile per Eitan: era il minimo che potessero fare i corridori", ha detto Gianni Bugno, presidente della associazione mondiale dei ciclisti professionisti ed ex campione del mondo.

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