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Covid 19

Vaccino Covid AstraZeneca “fortemente” raccomandato per over 60: la decisione del Cts

Il Comitato tecnico scientifico ha deciso di raccomandare “fortemente” il vaccino Covid AstraZeneca per gli over 60. Il parere degli esperti era atteso in queste ore, come era stato confermato ieri dal ministro della Salute, Roberto Speranza, dopo le discussioni degli ultimi giorni relative agli effetti collaterali gravi connessi al farmaco negli under 50.
A cura di Ida Artiaco
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Il vaccino Covid a vettore virale AstraZeneca è "fortemente raccomandato" per gli over 60. Lo ha deciso il Comitato tecnico scientifico, secondo quanto riferiscono fonti governative, di cui si attendeva il parere nelle ultime ore dopo gli appelli di alcuni scienziati ed esperti a non favorire le somministrazioni delle dosi di questo tipo di vaccino ai giovani alla luce dei dati relativi alle somministrazioni del farmaco, e agli effetti collaterali gravi ad esso connessi. La notizia arriva all'indomani di quella della morte di una ragazza di 18 anni di Sestri Levante, Camilla, che era sottoposta a un intervento di neuroradiologia per rimuovere meccanicamente un trombo: nei giorni precedenti aveva partecipato ad un Open Day AstraZeneca riservato agli over 18.

Seconde dosi con Pfizer

Gli scienziati hanno esaminato numerosi studi, anche tedeschi, sulle controindicazioni per i giovani e alla fine si sono trovati d’accordo sulla necessità di sospendere le somministrazioni e di indicare come alternativa per la seconda dose Pfizer o Moderna. Il ministro della Salute Roberto Speranza dovrà ora prendere una decisione per emettere la circolare.

Le parole del ministro Speranza

Sempre ieri, il ministro della Salute, Roberto Speranza, rispondendo ad una interrogazione al Senato, aveva dichiarato: "In queste ore c'è una discussione all'interno del Cts. Il 7 aprile 2021 il ministero della Salute con una circolare oggi vigente ha raccomandato l'uso preferenziale del vaccino AstraZeneca nelle persone di età superiore a 60 anni sulla base delle attuali evidenze, tenuto conto del basso rischio di reazioni avverse di tipo tromboembolico, a fronte dell'elevata mortalità da Covid-19 nelle fasce d'età più avanzate. Successivamente a fine aprile l'Ema ha effettuato nuove valutazioni, concludendo che i benefici della vaccinazione aumentano con l'aumento dell'età e del livello di circolazione del virus. Aifa ha poi ribadito che il profilo beneficio-rischio è più favorevole con l'aumentare dell'età. Queste valutazioni saranno sicuramente considerate nel prossimo parere del Cts. La campagna nel nostro Paese ha superato le 40 milioni di dosi somministrate. I vaccini sono la vera arma che abbiamo contro il virus, tutti i vaccini approvati da Ema e Aifa sono sicuri ed efficaci".

La discussione sull'uso dei vaccini a vettore virale sui giovani

Attualmente, l’Ema, l'Agenzia europea del Farmaco, non ha dato alcuna indicazione relativa alle fasce di età per questo vaccino e in Italia Aifa ha prodotto una raccomandazione non vincolante di utilizzo sopra i 60 anni. Il legame tra vaccini a vettore virale e la cosiddetta "trombocitopenia trombotica immune indotta da vaccino" (VITT) è stato segnalato dalle agenzie regolatorie e dagli studi scientifici. L’incidenza, dicono gli studi, è molto bassa: secondo i dati di Ema, si tratta di un caso di VITT su 100mila vaccinati, eventi che interesserebbero le donne di età inferiore ai 60 anni. Ma, nonostante ciò, non sono mancati gli appelli di scienziati ed esperti ad una riflessione più approfondita circa l'uso di questi vaccini sui giovani. Secondo la professoressa Valeria Poli, ordinaria di Biologia Molecolare all'Università di Torino e presidente della Società Italiana di Biofisica e Biologia Molecolare (SIBBM), tra le firmatarie dell'appello, "il rapporto rischio-beneficio rispetto ai potenziali effetti del Covid fino alla morte per delle persone sopra i 60 anni è molto a vantaggio del vaccino – ha spiegato in una intervista a Fanpage.it -. La VITT tra l'altro per questa fascia di popolazione ha meno frequenza. Quella tra i 40 e i 60 anni è una fascia un po' grigia. Per i 18-40enni sani, senza altre patologie, ci sarebbe invece un rischio veramente risibile di riportare grossi danni dal Covid, se si ammalassero. Mentre gli stessi hanno un rischio definito, anche se raro, di contrarre la VITT. E di questi come dicevamo il 25-30% può anche morire, in modo totalmente inutile", aggiungendo che "i giovani vanno assolutamente vaccinati. Noi abbiamo sempre detto che i 30-50enni devono essere vaccinati subito dopo aver messo in sicurezza fragili, perché sono quelli che molto più probabilmente fanno da serbatoio, perché hanno molti più contatti sociali. Io sono a favore della vaccinazione anche dei teenagers, ma con il vaccino giusto. I vaccini non sono tutti uguali. È stato fatto passare questo messaggio per superare la diffidenza su AstraZeneca, dopo i casi avversi che erano stati registrati, dopo che il farmaco è stato sospeso e poi riavviato. I vaccini sono tutti efficaci, ma non sono tutti uguali. Ci sono quelli che vanno bene per gli ultrasessantenni e quelli che vanno bene per i giovani".

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