Sopravvissuta alla strage del bus di Mestre ritrova il pompiere suo salvatore: “So che mi state cercando”

Per lungo tempo aveva cercato il suo salvatore, quel vigile del fuoco che la notte del 3 ottobre 2023 l’aveva tirata fuori dal bus a Mestre salvandole la vita, e ora finalmente Kateryna Samoshchenko lo ha trovato e potrà incontrarlo. La 31enne ucraina sopravvissuta alla strage del bus di Mestre aveva cercato quel pompiere chiedendo a tutti ma nessuno aveva saputo darle una mano.
La svolta improvvisa quando ha deciso di rivolgersi ai giornali locali con un appello pubblico lanciato grazie a un‘amica che la sta aiutando in Italia. “Vorrei incontrare il vigile del fuoco che mi ha salvata e ringraziarlo di persona per quello che ha fatto” aveva detto nei giorni scorsi la donna che in quel terribile incidente ha perso una gamba, riportando ustioni gravissime agli arti inferiori. Un desiderio fortissimo anche per chiudere i conti con una tragedia che ha scovato la sua vita.
In quell’inferno di lamiere e fuoco costato la vita a 22 persone, infatti, sono rimaste anche le tre amiche della 31enne mentre lei era stata estratta e affidata ai sanitari da uno dei tanti vigili del fuoco accorsi sul posto dopo che il bus aveva sfondato il guardrail ed era volato dal cavalcavia di Mestre. Dopo le delicatissime cure, che proseguono tutt’ora, Kateryna non ricorda nulla dell'incidente mortale ma ha iniziato a ricordare quel pompiere arrivato come un angelo su di lei per portarla via e che ha chiesto di poter rivedere con un messaggio pubblico.
Un appello a cui a sorpresa ha risposto lo stesso vigile del fuoco chiamando al telefono un’altra amica della donna che ora la assiste tra visite mediche e riabilitazione. “Pronto? Sono Francesco. So che mi state cercando” ha detto l’uomo al telefono, come racconta il Gazzettino. “Non posso dire nulla di più su questo vigile del fuoco. Tutto dovrà passare attraverso il Comando dei vigili del fuoco, poi verrà organizzato questo incontro. Andremo a trovarli in caserma a Mestre, speriamo già nei prossimi giorni” ha spiegato l’amica.
Per Kateryna sarà un momento anche per chiudere con quel passato dolorosissimo e di cui porterà per sempre i segni addosso sia fisici che mentali. Oggi abita in una residenza della Caritas che si è occupata di lei dopo le dimissioni e non è più tornata in Ucraina, avendo lo status di rifugiata.